Strage di Paderno Dugnano, la pm Sabrina Ditaranto sull'assassino: "Ultimamente ascoltava..."

Strage di Paderno Dugnano, le parole della pm Sabrina Ditaranto sul caso che sta scuotendo l'Italia

Inquirenti al lavoro dopo il triplice omicidio a Paderno Dugnano, 01 settembre 2024. "Ho ucciso mio papà, venite": è quanto ha detto al 112 il ragazzo di 17 anni, unico sopravvissuto della strage in famiglia avvenuta nella notte a Paderno Dugnano (Milano). Il ragazzo ha spiegato di essere entrato in camera del fratello di 12 anni e di aver visto il padre seduto su una sedia con il coltello accanto e i corpi del fratellino nel suo letto e la madre a terra. A quel punto avrebbe preso il coltello e avrebbe pugnalato a morte il padre. ANSA/YURI LAUDADIO
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Le ultime notizie sul caso Paderno Dugnano: le parole della pm Sabrina Ditaranto dopo la confessione del killer

Nelle prime ore di domenica 1 settembre un ragazzo di 17 anni ha compiuto un terribile gesto a Paderno Dugnano, in provincia di Milano, uccidendo a coltellate i suoi genitori Fabio Chiaroni e Daniela Albano e il fratellino Lorenzo di soli 12 anni. Dopo l’arresto il giovane ha confessato tutto ai Carabinieri, con un atteggiamento sorprendentemente freddo e lucido. La pm Sabrina Ditaranto del Tribunale dei Minori di Milano, che sta seguendo il caso, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa sulla confessione del ragazzo: ecco cos'ha detto, come riportato da Leggo.it.

Le parole della pm Ditaranto

La pm Sabrina Ditaranto ha descritto il giovane assassino come lucido e consapevole di ciò che ha fatto. “Ha capito che non può tornare indietro, è molto lucido su questo" ha detto la Ditaranto, evidenziando come il ragazzo sia consapevole dell'irreversibilità del suo gesto. Ha inoltre aggiunto che il giovane ha parlato di un malessere interiore che sentiva da qualche giorno, un pensiero che sembrava non essere legato a un impeto o a motivazioni specifiche legate alla sua famiglia. Nonostante il suo rendimento scolastico brillante il giovane aveva avuto qualche difficoltà nell’ultimo anno scolastico, prendendo una materia a settembre, ma la pm ha chiarito che questo non sembra essere un motivo diretto del suo malessere o del crimine.

Le indagini

Le indagini sono attualmente in corso per cercare di chiarire le motivazioni dietro questo terribile gesto. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire il contesto familiare e personale del giovane, raccogliendo informazioni su eventuali segnali di disagio o comportamenti sospetti nelle settimane precedenti al delitto. È emerso che, sebbene il ragazzo avesse recentemente iniziato ad ascoltare musica triste e mostrato qualche segno di malessere, nulla di specifico era stato notato dalla famiglia o da chi gli stava vicino. Gli investigatori stanno inoltre cercando di comprendere se ci siano stati eventi scatenanti recenti, come il compleanno del padre, che potrebbero aver influenzato lo stato emotivo del ragazzo.


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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.