Strage di Paderno Dugnano, la rivelazione di Riccardo
Senza sosta, giornali cartacei, online e tv, parlano della strage avvenuta nel milanese, a Paderno Dugnano. Si tratta di un pluriomicidio compiuto da un ragazzo di 17 anni, che con un coltello ha ucciso il fratellino dodicenne, la mamma di 48 anni e il padre che poche ore prima aveva compiuto 51 anni. Apparentemente, una strage compiuta senza un movente che abbia senso, a causa di un malessere generale, ma sarà il tribunale a stabilire il tutto. Durante la confessione ai magistrati, il reo confesso che si trova nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria di Milano, fa una richiesta al suo avvocato, e poi svela le parole che il padre gli avrebbe detto prima di essere ucciso.
La premeditazione
Inizialmente, il 17enne si era inventato una versione poco credibile: “L’ho visto piegarsi verso il corpo della mamma e l’ho accoltellato alle spalle“. Come riferisce il Giornale, un racconto dell’orrore. Il ragazzo ha poi confessato di aver sterminato tutta la sua famiglia, con la consapevolezza di non poter tornare più indietro, mai avrebbe pensato di arrivare a uccidere, dice Riccardo. Il suo avvocato parla di consapevolezza da parte del suo assistito di ciò che ha fatto, ma spiega che il ragazzo non era lucido in quel momento e dice che davanti al gip spiegheranno nel dettaglio quanto accaduto e che non si può sostenere la premeditazione, come invece risulta nell’accusa, con l’aggravante di aver commesso un triplice omicidio nella parentela.
Papà mi urlava di chiamare i soccorsi
Davanti ai pm dei minori Sabrina Ditaranto ed Elena Salatino, Riccardo, durante l’interrogatorio ha ammesso le proprie responsabilità: “Li ho uccisi tutti io“. Sollecitato dagli inquirenti, il ragazzo si è addentrato nel drammatico racconto. Il giovane ha spiegato di aver iniziato dal fratellino di 12 anni, Lorenzo, pugnalato con decine di coltellate mentre dormiva nel suo letto. Poi si è accanito sulla madre, accorsa in camera per soccorrere il figlio piccolo. Infine ha aggredito il papà alle spalle che, chino sul corpo della moglie, “urlava di chiamare i soccorsi”. Riccardo avrebbe scelto di colpire nella zona del collo perché non voleva che soffrissero.
La telefonata al 112
La chiamata effettuata dal 17enne reo confesso al 112 è altrettanto drammatica: “Mio padre ha accoltellato mia madre e mio fratello“. “Sono vivi?” ,gli chiede il centralinista. E lui: “No, neanche mio padre, sono morti, sono morti tutti“. L’operatore chiede a Riccardo se il papà si è ucciso, lui risponde: “No, l’ho ucciso io”. La telefonata, come anticipa il Corriere della Sera, è durata diversi minuti. Il centralinista ha intrattenuto il ragazzo fino all’arrivo dei carabinieri, che lo hanno trovato all’esterno della villetta con in mano ancora il coltello insanguinato.
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