Strage di Paderno Dugnano, Riccardo rivela le parole del padre prima di essere ucciso: "Mi ha urlato di..."

Strage di Paderno Dugnano, le parole del padre di Riccardo prima di venire ucciso. La telefonata al 112.

Inquirenti al lavoro dopo il triplice omicidio a Paderno Dugnano, 01 settembre 2024. "Ho ucciso mio papà, venite": è quanto ha detto al 112 il ragazzo di 17 anni, unico sopravvissuto della strage in famiglia avvenuta nella notte a Paderno Dugnano (Milano). Il ragazzo ha spiegato di essere entrato in camera del fratello di 12 anni e di aver visto il padre seduto su una sedia con il coltello accanto e i corpi del fratellino nel suo letto e la madre a terra. A quel punto avrebbe preso il coltello e avrebbe pugnalato a morte il padre. ANSA/YURI LAUDADIO
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Strage di Paderno Dugnano, la rivelazione di Riccardo

Senza sosta, giornali cartacei, online e tv, parlano della strage avvenuta nel milanese, a Paderno Dugnano. Si tratta di un pluriomicidio compiuto da un ragazzo di 17 anni, che con un coltello ha ucciso il fratellino dodicenne, la mamma di 48 anni e il padre che poche ore prima aveva compiuto 51 anni. Apparentemente, una strage compiuta senza un movente che abbia senso, a causa di un malessere generale, ma sarà il tribunale a stabilire il tutto. Durante la confessione ai magistrati, il reo confesso che si trova nel centro di prima accoglienza del carcere minorile Beccaria di Milano, fa una richiesta al suo avvocato, e poi svela le parole che il padre gli avrebbe detto prima di essere ucciso.

La premeditazione

Inizialmente, il 17enne si era inventato una versione poco credibile: “L'ho visto piegarsi verso il corpo della mamma e l'ho accoltellato alle spalle“. Come riferisce il Giornale, un racconto dell'orrore. Il ragazzo ha poi confessato di aver sterminato tutta la sua famiglia, con la consapevolezza di non poter tornare più indietro, mai avrebbe pensato di arrivare a uccidere, dice Riccardo. Il suo avvocato parla di consapevolezza da parte del suo assistito di ciò che ha fatto, ma spiega che il ragazzo non era lucido in quel momento e dice che davanti al gip spiegheranno nel dettaglio quanto accaduto e che non si può sostenere la premeditazione, come invece risulta nell'accusa, con l'aggravante di aver commesso un triplice omicidio nella parentela.

Papà mi urlava di chiamare i soccorsi

Davanti ai pm dei minori Sabrina Ditaranto ed Elena Salatino, Riccardo, durante l'interrogatorio ha ammesso le proprie responsabilità: “Li ho uccisi tutti io“. Sollecitato dagli inquirenti, il ragazzo si è addentrato nel drammatico racconto. Il giovane ha spiegato di aver iniziato dal fratellino di 12 anni, Lorenzo, pugnalato con decine di coltellate mentre dormiva nel suo letto. Poi si è accanito sulla madre, accorsa in camera per soccorrere il figlio piccolo. Infine ha aggredito il papà alle spalle che, chino sul corpo della moglie, “urlava di chiamare i soccorsi". Riccardo avrebbe scelto di colpire nella zona del collo perché non voleva che soffrissero.


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La telefonata al 112

La chiamata effettuata dal 17enne reo confesso al 112 è altrettanto drammatica: “Mio padre ha accoltellato mia madre e mio fratello“. “Sono vivi?" ,gli chiede il centralinista. E lui: “No, neanche mio padre, sono morti, sono morti tutti“. L'operatore chiede a Riccardo se il papà si è ucciso, lui risponde: “No, l'ho ucciso io". La telefonata, come anticipa il Corriere della Sera, è durata diversi minuti. Il centralinista ha intrattenuto il ragazzo fino all'arrivo dei carabinieri, che lo hanno trovato all'esterno della villetta con in mano ancora il coltello insanguinato.

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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.