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Strage di Palermo, l’ultimo messaggio inviato da Kevin prima del massacro: “In casa ci sono…”

Proseguono le indagini sulla strage di Altavilla Milicia, ecco cos'hanno scoperto gli investigatori

Strage di Palermo, l’ultimo messaggio inviato da Kevin prima del massacro: “In casa ci sono…”
Il luogo della strage familiare ad Altavilla Milicia (Palermo), 11 febbraio 2024. Un uomo di 54 anni ha ucciso la moglie e i due figli di 5 e 16 anni. Un'altra figlia di 17 anni è riuscita salvarsi. ANSA/IGOR PETYX

Le ultime notizie sulla tragedia del palermitano: ecco l’inquietante messaggio inviato da Kevin, una delle vittime

Sta tenendo banco da diverse ore la strage di Altavilla Milicia, avvenuta domenica scorsa: Giovanni Barreca, muratore della provincia di Palermo, ha ucciso la moglie e i due figli (risparmiando la più grande di 17 anni) scioccando tutta la comunità locale. L’uomo è finito in manette, insieme ad altre due persone definite “complici” del folle gesto, e gli inquirenti stanno ricostruendo la vicenda per scoprire cos’abbia portato il signor Barreca a sterminare la propria famiglia. Spunta un messaggio inquietante inviato da Kevin, uno dei ragazzi uccisi, ad un suo amico prima della tragedia. Ecco cosa gli ha scritto, come riportato da IlGiornale.it.

Il messaggio sconvolgente

Mi mandò un messaggio dicendomi che il fratellino gli aveva raccontato di presenze di diavoli in casa. Demoni che avrebbero ucciso e distrutto la loro famiglia“. Questo è quanto svelato dall’amico del 16enne Kevin Barreca riguardo cosa accadeva in casa sua. “Mi aveva anche detto che erano entrate in casa due persone che, se non sbaglio, venivano chiamate fratelli di Dio“. Si tratta di Sabrina Fina e Massimo Caradente, due amici di Giovanni Barreca anch’essi accusati di complicità nell’omicidio (appartenenti ad una setta) e che potrebbero aver influenzato parecchio l’autore dell’omicidio.

Le indagini

Nelle prossime ore, proprio per avere un quadro completo della situazione, gli investigatori potrebbero sentire anche i compagni di scuola, i professori e il preside dell’istituto frequentato dai due ragazzi più grandi, mentre crescono gli interrogativi sulla figlia 17enne. Come mai il padre l’ha “risparmiata” e come mai lei non è scappata e non ha dato l’allarme, pur avendo con sé il telefono e non essendo segregata?

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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