Strage di Perugia
Martedì mattina, Elisa Scoccia non si è presentata al ristorante dove lavoravano lei e il fidanzato Lorenzo. Quest’ultimo ha provato a chiamarla più volte ma senza successo. Poi è salito nell’auto e si è recato in una cascina a Fratticciola Selvatica, frazione di Perugia. La 39enne si trovava lì da sabato dopo aver trascorso diversi giorni con i genitori. Solo quando è arrivato, verso mezzogiorno si è reso contro della tragedia. Elisa, la madre Maristella Paffarini e suo padre Enrico, tutti morti.
L’amara verità del fidanzato di Elisa
A tutti coloro che gli stanno inviando messaggi di cordoglio sui social per la morte della fidanzata, Lorenzo risponde così oggi: “Mi hanno portato via la cosa più bella che mi sia capitata“. Gli inquirenti ipotizzano che il duplice femminicidio-suicidio sia stato commesso dall’uomo con il fucile da caccia ritrovato accanto al suo corpo.
Assente al lavoro
Sono stati i colleghi di Elisa a contattare Lorenzo dopo che martedì mattina, Elisa non si era presentata al lavoro presso il ristorante dove la defunta 39enne era impiegata e dove lavorava anche il compagno. Nonostante Elisa non abitasse più con i suoi genitori, aveva deciso di trascorrere qualche giorno con loro presso l’agriturismo a Fratticciola. Tanti i messaggi di cordoglio sui social di amici e colleghi che hanno descritto la giovane come “una grande professionista, sempre disponibile con il sorriso. Una donna straordinaria“. Un’altra scrive: “Una grande perdita, grande lavoratrice, seria, professionale, sempre gentile“. E’ quanto riporta Leggo.it.
Movente e tempistica
Il padre di Elisa viene descritto come una persona riservata e gentile. Dalle prime ricostruzioni sembra che da qualche tempo fosse depresso, forse anche a causa di alcuni problemi accusati alla schiena. In pensione da 2 anni, l’uomo era un appassionato di caccia e deteneva legalmente il fucile che sarebbe poi diventata l’arma del delitto. Nonostante ciò, resta da accertare il movente che avrebbe portato Enrico a compiere una strage famigliare, uccidendo moglie e figlia. Da ricostruire anche la tempistica dell’omicidio-suicidio. Ciò che appare sicuro è che papà, mamma e figlia erano già deceduti da tempo al momento del ritrovamento dei corpi da parte di Lorenzo. Avvalorata dai racconti dei vicini, l’ipotesi è che Scoccia abbia sparato a moglie e figlia mentre prendevano il sole in giardino nel pomeriggio di sabato 7 settembre. Un residente della zona dice “Abbiamo sentito cinque colpi. Di fucile. In rapida successione. Ma siamo in un momento in cui la caccia è chiusa, quindi quegli spari ci hanno lasciati perplessi”. Quei cinque colpi potrebbero essere gli ultimi sparati con il fucile di Scoccia. Un uomo che vive di fronte al casolare, ha riferito di aver visto Enrico sabato, ma non domenica. Una vicina ha detto di “aver sentito alcuni spari nella serata di sabato”.
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