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Strage Paderno Dugnano, Riccardo nell’interrogatorio: “Non ce l’avevo con la mia famiglia. Pensavo anche ad…”

Strage familiare di Paderno Dugnano: il 17enne ha confessato il suo malessere spiegando un retroscena della strage

Strage Paderno Dugnano, Riccardo nell’interrogatorio: “Non ce l’avevo con la mia famiglia. Pensavo anche ad…”
Inquirenti al lavoro dopo il triplice omicidio a Paderno Dugnano, 01 settembre 2024. "Ho ucciso mio papà, venite": è quanto ha detto al 112 il ragazzo di 17 anni, unico sopravvissuto della strage in famiglia avvenuta nella notte a Paderno Dugnano (Milano). Il ragazzo ha spiegato di essere entrato in camera del fratello di 12 anni e di aver visto il padre seduto su una sedia con il coltello accanto e i corpi del fratellino nel suo letto e la madre a terra. A quel punto avrebbe preso il coltello e avrebbe pugnalato a morte il padre. ANSA/YURI LAUDADIO

Caso Paderno Dugnano: ecco cosa ha svelato il 17enne che ha sterminato la sua famiglia

Proseguono le indagini sul tragico omicidio avvenuto qualche giorno fa a Paderno Dugnano (Milano), dove il 17enne Riccardo ha ucciso i genitori e il fratello. L’adolescente ha confessato di aver compiuto il gesto a causa di un malessere interiore che lo affliggeva da giorni. Come riportato da Ansa.it, durante l’interrogatorio ha svelato dettagli inquietanti sulle motivazioni che lo hanno portato a questo terribile atto. Ecco cos’ha raccontato l’insospettabile protagonista di una tragedia.

Le intenzioni del ragazzo

Ho pensato che uccidere la mia famiglia fosse la soluzione al malessere che provavo – ha spiegato il giovanissimo – ma non ce l’avevo con loro e inizialmente pensavo di andarmene di casa. Avevo considerato di scappare, magari all’estero, per sfuggire al disagio.” Il 17enne aveva valutato soluzioni come partire e raggiungere un posto lontano ma poi ha desistito. Tuttavia, la sera prima dell’omicidio, l’idea di uccidere è maturata improvvisamente. “Non ci avevo pensato fino a quella notte ma alla fine mi è sembrata l’unica soluzione per placare il disagio che sentivo dentro di me“.

La vicinanza dei nonni e la probabile condanna

Nonostante la gravità del fatto, i nonni del 17enne continuano a stargli vicino volendo aiutarlo in questa fase difficile. Il ragazzo, al momento in carcere, rischia una condanna pesante (accuse di omicidio plurimo, volontario e premeditato) e attualmente la difesa ha chiesto che venga trasferito in una comunità piuttosto che rimanere in prigione. Certo è che il ragazzo, data la gravità del gesto, potrebbe trascorrere diversi anni dietro le sbarre.

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Marco Reda

Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.

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