Le dichiarazioni di Miriam Barreca, unica superstite della strage di Altavilla Milicia, sulle torture ai familiari uccisi
Le indagini sul caso di Altavilla Milicia sono sempre più fitte e i dettagli davvero inquietanti: quattro persone sono state arrestate per gli omicidi di Antonella Salamone e dei due figli Kevin ed Emanuel Barreca, ovvero il marito della donna (e padre dei ragazzi) Giovanni Barreca, i suoi due amici Massimo Carandente e Sabrina Fina e Miriam Barreca, figlia di Giovanni e unica superstite della strage. La diciassettenne ha confessato agli inquirenti di aver partecipato alle torture (il che le è costato l’arresto) svelando dettagli terribili. Ecco cos’ha raccontato come riportato da Corriere.it.
Le rivelazioni di Miriam
“Mia madre è stata torturata e io ho assistito – ha spiegato Miriam, accusata di complicità nel triplice omicidio – eravamo in cucina e la torturavamo a turno. Le passavano l’asciugamani bollente in un punto del corpo, con la padella le colpivano la schiena (Carandente e Fina ndr). Hanno anche riscaldato la pinza del camino con il fuoco e gliela passavano addosso“. Dichiarazioni davvero raccpriccianti.
Cosa succedeva
Mio padre guardava, io e Kevin eravamo in piedi e ci scambiavamo sguardi. Lei mi diceva di chiamare i Carabinieri ma io non l’ho fatto. Mentre la seviziavano le dicevano che era un demone“. Attimi che Miriam non potrà mai dimenticare, soprattutto perché ora rischia diversi anni di reclusione (seppur, per ora, minorile) sia per aver assistito che poi, in seguito, anche partecipato.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.