I titolari delle seconde case possono chiedere un ricalcolo della tassa: ecco cosa ha deciso una sentenza emessa dalla commissione tributaria della regione Toscana
Molto spesso capita che i non residenti che hanno una seconda casa siano costretti a dover pagare la Tari, la tassa sui rifiuti, nello stesso importo che viene addebitato a coloro di coloro che vivono tutto l’anno nella stessa abitazione. Una penalizzazione che non ha alcuna giustificazione, anche perchè chi vive nella seconda casa solo per un paio di mesi l’anno non produce la medesima quantità di rifiuti di coloro che ci vivono 365 giorni l’anno. Ecco perchè la sentenza della commissione tributaria della regione Toscana ha emesso una sentenza, la numero 26 del 2022, che dà ragione sostanzialmente a coloro che hanno una seconda casa e che pagano una Tari salatissima.
La sentenza che cambia tutto
La sentenza emessa dalla commissione tributaria toscana ha giudicato illegittimo il regolamento comunale che non preveda un calcolo proporzionale della tassa. Secondo il tribunale, non si può applicare la medesima aliquota dei residenti abituali a coloro che hanno una seconda casa. Il motivo della pronuncia della commissione tributaria fa leva sull’irrazionalità della misura, tenuto conto che i contribuenti che hanno una seconda casa producono rifiuti solo per periodi limitati di tempo. Nella maggior parte dei casi la seconda casa viene sfruttata dai proprietari solo per le vacanze.
La decisione dei giudici
Secondo i giudici d’appello è giusto applicare una tassa maggiore ai residenti che vivono con continuità nel territorio comunale, agevolando chi vive nella propria seconda casa per “periodi di tempo limitati o saltuari”. Questa situazione si verifica con grande frequenza soprattutto nelle località turistiche prettamente stagionali. In virtù della sentenza emessa dal tribunale tributario della regione Toscana, se il regolamento comunale non applica il principio di proporzionalità, previsto peraltro dalla Costituzione, l’avviso di pagamento può essere impugnato in autotutela da parte del contribuente rivolgendosi direttamente all’ufficio tributi del Comune ai fini di un ricalcolo della stessa imposta. Se il Comune non dovesse dare alcuna risposta, il contribuente può in ogni caso impugnare il provvedimento presso la commissione tributaria provinciale.
Tari seconda casa: la normativa
L’attuale normativa sulla Tari per i proprietari delle seconde case include anche esenzioni o agevolazioni a beneficio del proprietario. Per le case disabitate è prevista la totale esenzione dal pagamento dell’imposta sui rifiuti, qualora la condizione di inutilizzabilità risulti “oggettiva e verificabile”. Nei casi in cui l’abitazione non risulti collegata alla rete elettrica, fognaria o idrica o nel caso di immobili inagibili, la prova dell’inutilizzabilità è dimostrabile. Nel caso di immobile allacciato alle utenze, l’esenzione non può essere applicata in base alla normativa vigente, anche se si tratta di seconde case utilizzate per pochi mesi. Vi sono dei comuni che applicano aliquote ridotte per le seconde case che vengono utilizzate in maniera discontinua, ma si tratta di riduzioni di modesta entità che non tengono conto del numero dei familiari che occupano l’abitazione.
Coltivo da anni la passione per la scrittura e per i social network. La ricerca della verità, purchè animata da onestà intellettuale, è una delle mie sfide. Scrivo da diversi anni per importanti siti di informazione che mi danno l'opportunità di dare sfogo alla mia passione innata per il giornalismo.