Tasso rivalutazione contributi salirà nel 2024 con effetti positivi sulle pensioni: ecco chi ci guadagnerà
Chi dovrà andare in pensione il primo gennaio 2024 avrà una rivalutazione del 2,3% del montante acquisito al 31 dicembre 2022: ecco il motivo
La rivalutazione del montante contributivo si tramuterà in un assegno più elevato per chi andrà in pensione nel 2024: i dettagli
Per calcolare la pensione vengono utilizzati dei sistemi che non tutti conoscono. Il primo dato che viene tenuto in considerazione è il montante contributivo accumulato da ogni lavoratore. Un parametro che determinerà in modo pressochè totale l’importo finale della pensione. Ecco perchè l'aumento del tasso di rivalutazione del montante contributivo, come è stato confermato dalle ultime indiscrezioni filtrate da Palazzo Chigi, rappresenterà una notizia molto positiva per chi si accinge ad andare in pensione e per coloro che dovranno andarci in futuro.
Chi beneficerà degli aumenti
Di certo si sa che chi dovrà andare in pensione il primo gennaio 2024 avrà una rivalutazione del 2,3% del montante acquisito al 31 dicembre 2022. Si tratta di un tasso che viene definito dall'Istat e che, stando alle statistiche, si colloca fra i più alti dal 2009 a questa parte. Il montante contributivo che beneficerà della rivalutazione sarà quello che è stato accumulato al 31 dicembre 2022 per i lavoratori iscritti alle gestioni della previdenza pubblica obbligatoria (INPS) che nel 2024 andranno in pensione.
Ecco un esempio pratico
Per dare una dimensione esatta dell'aumento di importo di cui beneficerà chi andrà in pensione il prossimo anno, se si considera un montante contributivo di 100mila euro al 31 dicembre 2022, per effetto della rivalutazione il montante balzerà a 102.300 euro con un aumento, dunque, di 2.300 euro. Come abbiamo scritto in precedenza, il montante contributivo sarà fondamentale per determinare l’importo della pensione insieme ai cosiddetti coefficienti di trasformazione.
Cosa sono i coefficienti di trasformazione
I coefficienti di trasformazione sono dei parametri che servono a calcolare la pensione finale e che variano a seconda dell’età dell’assicurato al momento del pensionamento. Chi va in pensione più tardi avrà un maggiore coefficiente e quindi maggiore sarà la rendita. I coefficienti di trasformazione vengono fissati in un range di età che va da 57 a 71 anni di età e sono soggetti a revisione biennale. L'Inps ha recentemente anche aggiornato i coefficienti di trasformazione, fissando un aumento per il biennio 2023-2024. In virtù di questo aggiornamento, chi andrà in pensione con il sistema contributivo nel 2024 avrà una pensione più alta.
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