Tonno in scatola, scoperta una maxi truffa ai danni dei consumatori, truccate le scadenze e le etichette: ci sono sequestri e arresti
L'organizzazione in questione operava ormai indisturbata da diversi anni utilizzando materie prime di scarsa qualità e comunque ben diverse da quelle riportate in etichetta
L'operazione di sequestro è stato effettuata congiuntamente dalla Guardia Civil in Spagna e dai Carabinieri italiani
Una massiccia quantità di tonno scaduto commercializzato tra Italia e Spagna è stato sequestrata dal Carabinieri italiani in una operazione coordinata insieme alla Guardia Civil spagnola. Si tratta di oltre 120 mila scatole di tonno e 45 mila litri di olio prodotti da una impresa di La Rioja. L'operazione di sequestro si è anche conclusa con il fermo di quattro persone – due uomini e due donne – accusati di commercializzazione fraudolenta di conserve e reati contro la salute.
La grande frode
Secondo quanto si apprende dalle informazioni riportate dall'Ansa, la conserva di tonno era stata effettuata impiegando olio di scarsa qualità (olio di girasole e di sansa), mentre l'etichetta riportava la presenza di olio di oliva di qualità più pregiata. I presunti truffatori avevano anche sostituito le date di scadenza, procrastinando artificiosamente la durata del prodotto che era ormai pronto per finire sulla tavola delle famiglie italiane e spagnole.
A chi era destinato il tonno
Secondo quanto riferito da fonti ANSA, il tonno era destinato a piccoli commercianti ma anche alle grandi catene di distribuzione alimentare in Italia e in Spagna. L'organizzazione in questione operava ormai indisturbata da diversi anni utilizzando materie prime di scarsa qualità e comunque ben diverse da quelle riportate in etichetta. In questo modo è stato possibile abbattere il prezzo e rendere il tonno in scatola molto conveniente, mettendo però seriamente a rischio la salute dei consumatori.
Cosa è stato scoperto
A seguito delle perquisizioni effettuate dalle forze dell'ordine presso le sedi dell'impresa, è stata rinvenuta una zona clandestina di lavoro, tenuta in scarse condizioni igienico-sanitarie, con due grandi vasche di acqua calda che servivano per rimuovere le etichette originarie per poi sostituirle con false etichette per la successiva commercializzazione. In questo modo venivano inseriti nuovi numeri di registro sanitario e nuove date di scadenza.
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