Tragedia del cantiere a Firenze
Venerdì 16 febbraio alle ore 8:52 è crollato un cantiere a Firenze del nuovo centro commerciale Esselunga del capoluogo toscano. Il bilancio attuale parla di quattro morti e un disperso. Sul caso indaga la procura fiorentina che al momento ha potuto aprire solo un fascicolo a carico di ignoti. E’ quanto riporta open.online.
Le ipotesi sul crollo del cantiere
Sembrano essere tre le ipotesi che sono dietro il crollo del cantiere di Firenze. I reati ipotizzati sono omicidio colposo plurimo e crollo colposo. I nomi dei possibili indagati sono attesi per i prossimi giorni, probabilmente non prima delle autopsie da effettuare sulle salme delle quattro vittime. Come spiega La Stampa, non ci sono ancora piste privilegiate nell’indagine che è ancora tutta da ricostruire.
La prima ipotesi è che una putrella abbia ceduto per un problema strutturale, ma non si può escludere che il pezzo prefabbricato sia già uscito difettato dallo stabilimento. La seconda ipotesi riguarda un possibile difetto nella costruzione dello scheletro del nascente supermercato.
Infine la terza ipotesi che riguarda un errore umano: mentre gli operai gettavano il cemento di una soletta, qualcuno potrebbe aver commesso un errore, frutto di una svista che lo ha portato a violare le norme di sicurezza.
I sospetti sui lavoratori in nero
Ci sono in corso degli accertamenti che riguardano i due operai morti nel cantiere, che sarebbero stati senza permesso di soggiorno. Quindi, i due sarebbero stati ingaggiati senza un vero e proprio contratto, ovvero a nero. I tecnici dell’Asl sono stati incaricati dalla procura di chiarire nel dettaglio la posizione dei singoli lavoratori. Come riporta Repubblica, non sarebbero casi isolati, visto quanto raccontano alcuni testimoni, ancora da confermare: subito dopo l’incidente si è scatenato un fuggi fuggi generale tra gli operai ancora in cantiere, per il timore dei controlli.
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