Tragedia Natisone, ecco cos’hanno provato a fare i tre giovani prima di essere travolti dalla piena del fiume friulano
Stanno facendo il giro del web, da diversi giorni, i video e le immagini della tragedia del fiume Natisone, avvenuta ormai una settimana fa: Patrizia Cormos e Bianca Doros sono state trovate senza vita circa un chilometro più lontano dal punto in cui la potenza dell’acqua le ha travolte, ancora in corso invece le ricerche di Cristian Casian Molnar. A creare polemiche però, soprattutto tra i familiari del 25enne disperso, sono le operazioni di recupero e salvataggio dei giovani definite “teatrali“ da Petru Molnar, il fratello di Cristian. Ecco cos’hanno fatto i ragazzi prima di finire sott’acqua, come riportato da FanPage.it.
Il tentato recupero di Patrizia, Bianca e Cristian
Patrizia, Bianca e Cristian si trovavano in balia del fiume quando sono stati avvistati da alcune persone, che passavano sul Ponte Romano di Premariacco, le quali hanno chiamato i soccorsi. In poco tempo un elisoccorso è piombato sul posto lasciando cadere le funi che però i ragazzi non hanno avuto modo di raggiungere. Da alcuni video, infatti, si vedono chiaramente le corde cadere in acqua e uno dei ragazzi che prova a staccarsi per raggungerne una… invano perché la corrente era troppo forte e ha finito per far annegare Patrizia e Bianca. Due operai del comune di Premariacco, inoltre, avevano provato a spiegare ai giovani (dal pote) come muoversi per raggiungere le funi ma niente da fare.
Le indagini
La Procura ora sta indagando per omicidio colposo per determinare eventuali responsabilità nella catena dei soccorsi: l’attenzione degli inquirenti è concentrata sull’operato della centrale unica per le emergenze, il 112, e sulle tempistiche dell’intervento dei soccorritori. Intanto non si fermano le ricerche di Cristian Casian Molnar, unico disperso.
Ricercatori bacchettati da Petru Molnar
“Cristian è vivo – ha detto – sento il suo respiro ma bisogna trovarlo presto. Lo voglio riportare a casa dai miei genitori. Mi hanno riferito che da domani diminuiranno il numero dei ricercatori, guai solo a pensarlo! Anzi, chiedo ufficialmente all’Italia di intensificarli perché più passano i giorni e più servono. Tra l’altro queste ricerche mi sembrano molto teatrali…”. E qui è arrivato il suggerimento, o meglio la richiesta, di Petar al suo legale e a tutti coloro che si stanno occupando della tragedia del 31 maggio.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.