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Tragedia del Natisone, l’ultimo tentativo disperato di Cristian: “Ha provato a…”

Mentre proseguono le ricerche di Cristian Molnar, il 25enne disperso nel Natisone, emergono nuovi dettagli su ciò che è successo quel maledetto 31 maggio 2024.

Tragedia del Natisone, l’ultimo tentativo disperato di Cristian: “Ha provato a…”

Proseguono le ricerche di Cristian Molnar

Anche oggi, sabato 8 giugno 2024, sono riprese le ricerche di Cristian Molnar, il 25enne disperso nel Natisone. Intanto emergono nuovi dettagli circa gli ultimi minuti che lo stesso Cristian, insieme alla fidanzata Bianca Doros e all’amica Patrizia Cormos, hanno vissuto in quel maledetto venerdì 31 maggio 2024. Stando a quanto si apprende – come riportato da “IlMessaggero.it” – due operai sono scesi ed hanno provato a salvare i tre ragazzi intrappolati nel fiume Natisone, ma quando sono arrivati Cristina, Patrizia e Bianca sono già circondati dall’acqua: in quel momento, infatti, i tre ragazzi si trovano sull’isolotto dove attendono i soccorsi, sperando nel loro arrivo. Tra loro e la via dalla quale erano arrivati si è già creato un “canyon” nel quale l’acqua scorre a grande velocità. Cristian, però, fa un ultimo disperato tentativo del quale vi daremo conto nel paragrafo successivo.

L’ultimo tentativo disperato di Cristian: “Ha provato a…”

Stando a quanto si apprende – come riportato da “IlMessaggero.it” – Cristian, in preda alla disperazione, prova a scappare: va dentro l’acqua, non si butta, ma quando il fiume ormai in piena supera il ginocchio, la corrente lo porta via e, dunque, torna indietro. A quel punto sul posto, oltre ai due operai, è giunto anche un pompiere: si getta in acqua, prova a raggiungere i tre ragazzi, ma la piena lo trascina via. L’uomo ha rischiato la vita, ma non è riuscito a salvare Cristina, Patrizia e Bianca.

L’ultima possibilità per i tre ragazzi

Stando a quanto dichiarato da Michele De Sabata, il Sindaco di Premieracco – come riportato da “IlMessaggero.it”, l’ultima possibilità che i tre ragazzi avrebbero avuto di salvarsi sarebbe stata quella di buttarsi verso la vegetazione, per poi farsi trasportare dall’acqua e fermarsi: “Ovviamente ti trascina la corrente, ma lì poi c’è vegetazione. Fai 8 metri che mancavano alla salvezza”. Qui, però, c’è un aspetto decisivo che va considerato: una delle ragazze non sapeva nuotare e la paura dell’acqua potrebbe essere stata determinante e, con ogni probabilità, potrebbe aver influito sugli altri che avrebbero avuto la possibilità di scappare in altro modo.

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Nunzio Corrasco

Laureato in Scienze Politiche e giornalista pubblicista, fin dai primi anni di liceo ho sempre coltivato la passione per la scrittura. Mi sono sempre occupato di scrivere notizie relative a tutto ciò che riguarda l'attualità. Esperto nel settore relativo alla salute e in quello scientifico-tecnologico, appassionato di cronaca meteo, geofisica e terremoti.

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