Tragedia del Natisone, la disperazione del fratello di Cristian Molnar
Ne parlano tutti della tragedia del Natisone, fiume di Premiaricco nel Friuli, provincia di Udine. Era il 31 maggio quando la piena del fiume ha colto di sorpresa tre giovani di origini rumene: la ventenne Patrizia Cormos, la 23enne Bianca Doros e il 25enne Cristian Molnar. I corpi senza vita delle due ragazze sono stati trovati il 2 giugno. Siamo al settimo giorno di ricerche e a quanto pare non c’è ancora alcuna notizia sul ragazzo.
Il fratello di Cristian
Cercano risposte i familiari, amici e parenti di Cristian, che fine ha fatto? Il fratello Radu cerca disperatamente risposte da giorni, dopo aver raggiunto il luogo della tragedia. Una disperazione descritta dallo stesso Sindaco del comune friulano, anche lui impegnato in questi giorni nel coordinare la macchina dei soccorsi. Intanto, il fratello di Cristian, Radu, è come un leone in gabbia, non si ferma un attimo, non ama i social né la televisione. Passa il tempo camminando su e giù, tormentato. Convinto di trovare suo fratello vivo, ha raccontato infatti il primo cittadino al Messaggero, assicurando che sono in tanti impegnati nella ricerca di Cristian.
I familiari di Cristian
Anche i familiari di Cristian sperano che venga trovato ancora vivo. Esprimono fiducia nell’inchiesta aperta dalla procura di Udinese, convinti che si accerteranno le eventuali responsabilità nel ritardo dei soccorsi prestati ai tre giovani. Chiedono alle autorità preposte di continuare le ricerche come ha dichiarato l’avvocato Gaetano Laghi, legale di Molnar, aggiungendo: “Il fratello Petru Radu, che segue le ricerche sul posto, desidera che non siano pubblicate sue foto o dei suoi familiari, chiede che siano rispettate l’ansia e l’angoscia che tutta la famiglia Molnar prova in questi terribili momenti e si unisce al dolore delle famiglie Cormos e Doros“.
La ricostruzione e la situazione attuale con le parole del Sindaco poco ottimiste
Secondo la ricostruzione, Cristian Molnar era stato dal fratello proprio nei giorni precedenti ed era appena tornato in Italia quando è avvenuta la tragedia. “Siamo stati insieme a Radu il fratello di Cristian che non resiste più. È una disperazione per lui e per i suoi genitori perché non riusciamo a dare loro l’unica cosa al mondo che ora desiderano“, così si è espresso il sindaco di Premiaricco, Michele de Sabata. Ancora oggi, lungo il tratto del Natisone i sommozzatori della città di Udine esplorano il fiume con i droni, alla ricerca di segni di Cristian Molnar. Sono un’ottantina tra vigili del fuoco e operatori della Protezione Civile, oltre ai cani poliziotto, che stanno perlustrando il fiume. Come ha confermato il Sindaco, tutti gli sforzi per restituire il corpo del ragazzo alla famiglia Molnar potrebbero essere vani, poiché altri casi dimostrano che il corpo è stato trovato galleggiante nell’acqua anni dopo. “Dove abbiamo trovato anche gli altri due corpi ci sono una serie di massi. Proprio in quei vortici c’è la possibilità spesso che uno annegato va sotto e finisce incastrato. Speriamo che non sia successo questo”.
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