Tragedia del Natisone, Patrizia Cormos telefonò 4 volte il 112: "Chiamate mia mamma..."

Sulla tragedia del Natisone, s'indaga per omicidio colposo. Ci sono alcuni punti da chiarire, come le 4 telefonate di Patrizia Cormos.

Patrizia Cormos, di 20 anni, residente a Basaldella di Campoformido (Udine), una dei giovani dispersi nel fiume Natisone, in una foto tratta dal profilo Facebook del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia . FACEBOOK LUCA ZAIA +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++
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Tragedia del Natisone

La furia delle acque del Natisone in piena non ha risparmiato tre giovani di origine rumena che sono stati travolti. Due ragazze, Patrizia Cormos (20 anni), Bianca Doris (23 anni) e un ragazzo Cristian Casian Molnar (25 anni). I tre amici avevano deciso di passare un pomeriggio in relax per festeggiare un esame universitario svolto da Patrizia. I corpi delle due ragazze sono stati trovati senza vita, mentre ancora non è stato individuato il corpo di Cristian, per cui le ricerche proseguono senza sosta e scrupolosamente. Sulla tragedia ci sono ancora diversi punti da chiarire.

Le 4 chiamate al 112 dal cellulare di Patrizia

Il tragico evento si è consumato nel giro di una trentina di minuti, con l'allerta ai soccorsi di alcune persone sul Ponte Romano e quella dei tre giovani in pericolo. La festeggiata Patrizia Cormos avrebbe chiamato almeno 4 volte il 112 e l'ultima telefonata, secondo il Procuratore di Udine, Massimo Lia, è rimasta senza risposta. Lui stesso ha affermato che la prima chiamata risale alle 13:29, mentre le altre sono state effettuate nei minuti immediatamente successivi. “Dai primi accertamenti, tutto si è svolto in un arco temporale che si può quantificare grossolanamente in mezz'ora“.

Ci sono ancora punti da chiarire

Con riferimento alla tragedia del Natisone avvenuta venerdì 31 maggio, restano dei punti su cui fare luce. Ad esempio, perché i giovani avrebbero deciso di percorrere comunque a piedi il greto del fiume. Noto per le sue piene improvvise e il divieto di balneazione, perché non esiste un cartello che indichi tutto ciò. Appare evidente che i tre ragazzi non fossero al corrente del pericolo, anche se il cielo di quel pomeriggio erano sereno. La tempestività dei soccorsi e il mancato aiuto da molte persone che nei minuti antecedenti la tragedia, si trovavano sul Ponte Romano a riprendere la scena con i cellulari. Tra le polemiche nate in seguito alla strage, vi sarebbe anche l'utilizzo da parte dei soccorritori di alcune funi per cercare di riportare i ragazzi a riva. I tre giovani avrebbero provato a mantenersi alle corde, ma sarebbero scivolati via. Si indaga per omicidio colposo.


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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.