Ugo Pagliai ricorda Paola Gassman, l’attrice e compagna di una vita scomparsa poche ore fa
Nella notte tra martedì 10 e mercoledì 11 aprile è scomparsa Paola Gassman, nota attrice italiana e figlia di Vittorio Gassman: l’interprete italiana, tra le più amate e famose del nostro Paese, si è spenta a Roma all’età di 79 anni, a causa di un problema di salute ancora ignoto, dopo una vita trascorsa sui palcoscenici ma, soprattutto, una relazione di ben 56 anni con l’altro amato attore Ugo Pagliai. I due erano inseparabili, la dimostrazione che l’amore eterno, quello di altri tempi, non è un’utopia ed esiste davvero. Proprio Pagliai, intervistato da Il Corriere della Sera, ha ricordato la compagna di una vita.
Il ricordo commovente di Ugo Pagliai
“Più di mezzo secolo trascorso felicemente – ha raccontato l’attore – lei ed io, sempre vicini, un vero record. Per me è difficile, in questo momento, parlare a mente lucida. Ci siamo voluti bene in una maniera completa: abbiamo lavorato insieme, abbiamo fatto vacanze al mare, in montagna, in campagna, sempre insieme. E poi abbiamo curato la nostra famiglia, i figli, i nipoti. Ci legava non solo uno sconfinato amore, un forte calore, ma soprattutto una sconfinata stima reciproca. Il nostro lavoro ci ha aiutato perché il palcoscenico ti tira fuori delle cose che pensi e che magari è nascosto dentro di te, che non potresti dire apertamente… Se studi bene un personaggio, anche buffonesco, ti insegna a esternare gli aspetti più intimi, segreti”. Parole toccanti, strazianti, quelle di Ugo Pagliai che ancora non ha chiara la vera causa della scomparsa di Paola.
Le ultime ore di Paola Gassman
L’attrice accusava sintomi acuti e sospetti, sono partite subito le visite mediche per scoprire l’origine di quei problemi ma Paola Gassman (memore delle sorti della mamma, morta di tumore) ad un certo punto si sarebbe rifiutata di fare ulteriori accertamenti. A raccontarlo è sempre Ugo Pagliai che ha poi aggiunto “ammetto che provo un senso di colpa, avrei dovuto obbligarla a procedere con le analisi, non l’ho fatto per rispettare la sua volontà. La aiutavo con dei massaggi ma ovviamente non erano sufficienti. Adesso io voglio ricordare solo la sua gioia di vivere e di servire gli altri in tutti i modi. Era capace di regalare gioia a tutti noi familiari e a sé stessa. Le dissi “ti voglio bene” come mia ultima frase, lei mi ha risposto solo “Ugo“… ma in quell’Ugo c’è tutta la nostra storia insieme”.
Giornalista pubblicista dal 2013, esperto e specializzato in calcio e altri sport ma anche spettacoli tv, attualità, cronaca e salute.
