Vanessa Ballan, un imprenditore rivela l'aggressività di Bujar: "Ho parlato con Vanessa e mi ha..."

Il racconto di un imprenditore rivela la possessività e la gelosia di Bujar Fandaj nei confronti della vittima Vanessa Ballan. Ecco i dettagli.

Bujar Fandaj, il cittadino kosovaro di 41 anni, presunto assassino di Vanessa Ballan, accoltellata a morte nella sua abitazione di Riese Pio X, in una foto tratta da Instagram. INSTAGRAM BUJAR FANDAJI +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++
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Bujar Fandaj troppo possessivo nei confronti di Vanessa Ballan

L'ex amante e in seguito assassino di Vanessa Ballan, cassiera in un supermercato, non sopportava nemmeno che i clienti maschi avessero un po' di confidenza con la ragazza. Addirittura la sua possessività lo portava a minacciare le persone. Appare emblematico il racconto di un imprenditore castellano 49enne, gestore di alcune lavanderie. Ecco cosa ha rivelato, secondo quanto riportato da Leggo.it.

Il racconto dell'imprenditore 49enne

L'uomo racconta un episodio che mette in risalto la possessività che Bujar Fandaj nutriva nei confronti di Vanessa Ballan, così esagerata da farlo diventare molto minaccioso e aggressivo. “Bujar Fandaj mi ha rincorso in parcheggio e ha cercato di aggredirmi solo perché ero rimasto alla cassa con lei cinque minuti per cambiare dei soldi. Quella volta ho rischiato di prenderle“. L'accaduto risale a un anno fa, a dicembre 2022, quando la vittima e il suo carnefice erano ancora amanti. Il 49enne gestore di alcune lavanderie aggiunge: “All’epoca mi era sembrato uno scatto d’ira. Pensavo che quell’uomo si fosse arrabbiato per l’attesa alla cassa e avesse “sbroccato”. Col senno di poi sono convinto invece che Fandaj fosse molto geloso“.

Le minacce

Il 49enne imprenditore spiega nel dettaglio quei momenti di concitazione: “Ero andato a fare la spesa e ne avevo approfittato anche per cambiare alcune banconote di piccolo taglio, come faccio spesso, vista l’attività che ho. Era stata proprio Vanessa a chiedermi se avevo tagli da 5 euro perché le servivano per dare il resto ai clienti“. L'uomo si era fermato giusto qualche minuto per compiere l'operazione con la cassiera e nel frattempo scambiare una chiacchiera e qualche sorriso, visto che i rapporti tra il cliente e Vanessa erano stati sempre amichevoli. Ma evidentemente quella cordialità faceva andare su tutte le furie il kosovaro, ecco come riprende il racconto dell'imprenditore: “Era dietro di me, ricordo che in mano aveva soltanto un paio di cose, acquisti da poco“. In effetti, Bujar comprava poca roba al supermercato doveva lavorava Vanessa, visto che era solo un pretesto per vederla e controllare che non ci fossero altri pretendenti per la ragazza. Riprende il racconto: “Mentre contavamo i soldi aveva iniziato a infastidirsi. Mi guardava in modo minaccioso e borbottava parole nella sua lingua. A un certo punto gli ho chiesto cosa volesse“. Vanessa era intervenuta per disinnescare la miccia di una possibile lite e disse al 49enne “Lascia perdere“. L'uomo prosegue e dice: “Sono corso fuori e sono salito in macchina perché quell’uomo mi faceva paura. Lui mi ha rincorso e ha preso a pugni il finestrino. Sono riuscito a sfilarmi. Il tempo però di fare il giro del parcheggio e lui mi ha sbarrato la strada. Temevo di prenderle, poi invece ha desistito". 

All'apparenza mite, in realtà rabbioso

Due mesi dopo l'accaduto, il gestore di lavanderie ha incontrato ancora Fandaj, in un bar di Altivole, e racconta: “Appena l’ho visto ho girato i tacchi per paura che si ricordasse di me. Non volevo altri guai. Avevo capito che era un attaccabrighe. Ma non pensavo che arrivasse a uccidere. Sono sconvolto: Vanessa non meritava questa fine". Davvero una brutta fine, uccisa violentemente con 8 coltellate. I sintomi della gelosia patologica come l'ha definita la Procura c'erano già. Sarebbe stato proprio quel pressing a spingere Vanessa a mettere fine a quella relazione. Ma il 41enne kosovaro l'aveva presa davvero male: minacce, appostamenti, ricatti, revenge porn, fino alla decisione di ucciderla. Fandaj era un uomo che non accettava i “no". Se n'erano accorti anche in Comune ad Altivole. La sindaca Chiara Busnardo ha detto di lui: “Era una persona in apparenza mite, tranquilla e questo poteva trarre in inganno. Ma se riceveva un rifiuto esplodeva in scatti di rabbia". 


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Carmine Orlando

Classe 1971, da oltre un decennio svolgo il lavoro di redattore web. Ho collaborato con molti siti ed essendo una persona poliedrica mi sono occupato di svariati argomenti, dall'astrologia alla salute, dalla politica al fisco, dalla tv allo sport. Ma mi diletto anche nella stesura di articoli di terremoti, astronomia, cronaca, tecnologie e lotterie. Adoro scrivere ma anche leggere.