Vittorio Emanuele di Savoia, il ricordo delle guardie Reali del Pantheon
A nove giorni dal suo 87° compleanno, quindi, oggi sabato 3 febbraio 2024 si è spento l’ultimo re d’Italia, Vittorio Emanuele di Savoia. Ecco il ricordo del capitano di vascello Ugo D’Atri, presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon.
Il ricordo di Ugo D’Atri dopo la scomparsa di Vittorio Emanuele di Savoia
Su la Repubblica, si leggono le dichiarazioni di Ugo D’Atri dopo la morte di stamane di Vittorio Emanuele di Savoia: “Eravamo preparati da tempo, è una notizia che ci addolora molto. Quella del principe Vittorio Emanuele è stata una vita decisamente sfortunata, massacrato per tutta la vita; purtroppo da buona parte della stampa ogni cosa che ha fatto è stata utilizzata a suo danno“. E’ il ricordo all’Adnkronos del capitano di vascello Ugo D’Atri, presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon.
Le dure parole di Ugo D’Atri
“Ricordo quando nel 2006 venne arrestato e poi si è scoperto che non c’era niente sotto, e poi la morte del ragazzo tedesco per un colpo di pistola, mentre il principe aveva in mano un fucile e non poteva essere lui – continua -. Eppure nell’immaginario collettivo è stata sempre colpa sua. Nessuno si è mai posto il problema di quanto abbia sofferto, se non chi stava intorno a lui, come noi Guardie d’Onore“. Sono forti le parole di Ugo D’Atri, che poi aggiunge: “Il principe ha avuto nella vita meno di quanto meritava, è nato in una reggia, doveva diventare Re, poi a 9 anni è stato mandato in esilio che si è protratto per 57 anni. Una cosa medievale, inumana, anacronistica, assurda nel XX secolo”.
“Il principe Emanuele Filiberto mi ha chiamato un’ora fa – aggiunge il presidente D’Atri – dicendo che le intenzioni della famiglia sono di portarlo a Superga“.
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