Terremoto, trema zona italiana altamente sismica: l'esperto Ingv avvisa "possibili sismi fino a M 5.5", i dettagli

Terremoto, trema zona italiana altamente sismica: le dichiarazione dell'esperto Ingv e il rischio reale in zona, i dettagli

Scossa di terremoto in Sicilia Foto PixaBay.com
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Terremoto, scosse in area italiana altamente sismica

Fortissimi sismi si stanno registrando anche nella giornata di oggi, domenica 31 ottobre 2021, in diverse zone del mondo e soprattutto nel Pacifico. Anche nelle ultime ore sta tremando intensamente la terra in tutto l'anello di fuoco con scosse anche superiori al quinto grado ed avvertite intensamente dalla popolazione locale. La terra, come ben sappiamo ha tremato intensamente anche in Italia nel corso degli ultimi giorni con scosse che sono arrivate a superare anche il quarto grado e hanno fatto tornare la paura, soprattutto  in una zona altamente sismica del nostro paese che sa cosa vuol dire vivere e affrontare un violento terremoto. Proprio ieri cadeva il quinto anniversario dalla violentissima scossa M 6.5 che sconvolse parte del centro Italia e in particolare Marche, Umbria, Lazio interno e Abruzzo interno. Ricordiamo che nelle ultime ore proprio al centro Italia, nelle Marche, un forte terremoto M 4.3 ha interessato la zona nord della regione. Leggi anche: Scossa di terremoto avvertita vicino Roma. I dati ufficiali dell'INGV

Terremoto, esperto avvisa: “zona altamente sismica, prevenzione sempre e non solo dopo il sisma"

Il sisma è stato più rilevato più a nord dei precedenti avvenuti anni fa ma si è verificato ugualmente in zona altamente sismica. “Dobbiamo sempre lavorare sulla prevenzione, piuttosto che preoccuparci solo quando c’è un terremoto". Il professor Emanuele Tondi è il responsabile della sede Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) dell’Università di Camerino ed ha rilasciato importanti dichiarazioni sul sisma avvenuto pochi giorni fa e sull'ulteriore possibilità di eventi sismici in zona, stando a quanto riportato dal ilrestodelcarlino.it. La forte scossa ha fatto scattare subito la preoccupazione e nella giornata di ieri le scuole sono rimaste chiuse a Fano e Montefelcino per verifiche strutturali. L'esperto Emanuele Tondi afferma: “Sulla base delle conoscenze che abbiamo, si tratta di una faglia diretta, simile a quella del Monte Vettore che ha generato il terremoto del 2016. E’ comunque una faglia piccola, che non arriva in superficie". “Per faglia si intende una frattura che divide due blocchi di roccia. In quella diretta, un blocco si abbassa generando il terremoto, come è successo in questo caso, ma anche nel 2009 a L’Aquila e nel 2016 al centro. Nel 2012, invece, in Emilia si trattò di una faglia inversa: in questo caso un blocco di roccia si solleva rispetto all’altro e questo meccanismo alla lunga dà vita ai rilievi". Leggi anche: Forte scossa di terremoto avvertita in zona sismica italiana, i dati ufficiali dell'INGV

Possibili sismi “fino a M 5.5", le dichiarazioni

“In questa zona ci sono stati due terremoti avvenuti in passato, uno nel 1897 e l’altro nel 1924. Entrambi ebbero magnitudo stimata di 5.5. E la consideriamo la magnitudo massima dell’area". Chiaramente nessuno può escludere un evento anche più forte ma lo consideriamo un rischio bassissimo, quasi nullo e i nostri cataloghi aiutano a capire anche la conformazione della zona e a conoscere il territorio dove si vive. “Vista però la pericolosità sismica del nostro territorio, occorre informarsi sulla vulnerabilità degli edifici che si abitano. La verifica è di competenza degli ingegneri strutturisti, magari con la consulenza di un geologo per la valutazione delle possibili amplificazioni locali". Bisogna imparare a prevenire e non solo in questa zona italiana ma in tutta l'Italia, in particolare in quei settori a maggior rischio sismico. Nel frattempo nell'appennino centrale e nelle Marche si sono verificati nelle ultime ore altri sismi ma non avvertiti dalla popolazione, si tratta di scosse strumentali. Leggi anche: Scossa di terremoto avvertita in zona italiana ad altissima sismicità. I dati INGV

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Altre scosse nelle ultime ore ma di tipo strumentale

Nel corso delle ultime ore altre scosse si sono verificate nelle Marche e nell'Appennino centrale ma moltissime di tipo strumentale e non percepite dalla popolazione. Le scosse avvertite nel nord regione sono state due, quella di M 4.3 e una successiva di M 2.6. Tra ieri e oggi diverse scosse (inferiori al secondo grado e non avvertite) hanno avuto come epicentro la zona tra Muccia, Visso, Preci e Fiordimonte, comuni tra perugino e maceratese.

 

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Alessandro Allegrucci

Laurea triennale in Scienze Forestali ed Ambientali e Laurea magistrale in Scienze Agrarie e del Territorio. La mia più grande passione resta da sempre la meteorologia, approfondita attraverso la tesi di laurea sperimentale e un master di "Meteorologia Nautica". I fenomeni naturali, la loro bellezza e potenza sono tra le cose che più mi affascinano al mondo.