Analisi modelli: frequenti scambi meridiani possibili per i rimanenti giorni del mese
I principali centri di calcolo mostrano una persistente fase instabile su gran parte dell’Europa centrale con frequenti ondulazioni della corrente a getto
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La situazione meteorologica che stiamo registrando in questi giorni sul nostro Paese, caratterizzata da nevicate fino a quote di pianura sulle regioni settentrionali e sulle aree collinari di quelle centrali, potrebbe ripetersi ancora entro la fine del mese di Gennaio. Il pattern climatico che si sta instaurando in questa terza decade vede infatti la continua ondulazione della corrente a getto che tende così ad abbassarsi di latitudine e pilotare masse di aria artico-marittima anche verso il Mediterraneo. Secondo i modelli matematici più performanti, infatti, già a partire dal termine di questa settimana assisteremo all’avanzare di un nuovo affondo freddo meridiano verso Francia e Germania, che con ogni probabilità metterà ancora la freccia verso l’Italia, portando ad un repentino calo delle temperature ed il ritorno di nevicate a quote basse. Se la prima parte del mese di Gennaio è stata l’occasione per assistere a frequenti episodi invernali maggiormente forieri per le aree adriatiche ed il Sud Italia, la seconda parte si sta per chiudere dunque con masse d’aria meno gelide ma accompagnate da maltempo diffuso da Nord a Sud.
Profonda ciclogenesi sul Tirreno meridionale confermata: il minimo depressionario tenderà a scivolare verso sud
Il profondo vortice depressionario, ora collocato sull’isola della Sardegna, tenderà man mano a muoversi verso latitudini ancora più meridionali determinando così condizioni di maltempo a tratti molto intenso sulle regioni del Sud Italia. Lo stesso minimo al suolo era stato oggetto di un’elevata incertezza da parte dei principali centri di calcolo e solamente a pochi giorni dall’evento è stato definitivamente collocato nella sua attuale posizione.
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Tendenza invernale per il mese di Febbraio: spazio all’ingresso di aria continentale nei primi 15 giorni?
Lo split che solo in queste sta interessando i piani isobarici più alti della stratosfera, tenderà entro i prossimi 10 giorni a condizionare anche l’assetto del Vortice Polare Troposferico. Quali potrebbero essere tuttavia le conseguenze sull’andamento climatico di Febbraio 2019 sul nostro Paese? Resta ancora molto difficile poter in quadrare al dettaglio quale pattern circolatorio si instaurerà sul comparto europeo, ma le possibilità che un esteso moto antizonale si attivi su una vasta area tendono a salire giorno dopo giorno.
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