
Le emissioni 00z dei principali centri di calcolo della mattina di oggi, giovedì 14 febbraio 2018, mostrano un quadro climatico piuttosto statico per i prossimi giorni sul nostro Paese. Un esteso campo anticiclonico di matrice afroazzorriana tenderà infatti a prendere spazio su gran parte dell’Europa centrale, garantendo così condizioni di tempo sostanzialmente asciutto sul bacino del Mediterraneo, Francia, Germania e Penisola iberica. Lungo il bordo sud orientale dell’alta pressione tuttavia potranno scorrere dei brevi disturbi caratterizzati dall’afflusso di aria più fredda dai Balcani su alcune regioni meridionali, condizionando così in maniera diretta il tempo atteso soprattutto sui settori ionici e del basso Adriatico. Già a partire da questa sera ma ancor più nella giornata di domani la nuvolosità subirà un progressivo aumento a partire da Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia orientale con i primi fenomeni che si affacceranno in mattinata. La quota neve tenderà ad abbassarsi fino ai settori collinari con l’ingresso del nocciolo gelido a 500 hPa con circa -34°C. Ma come evolverà successivamente il pattern barico sul Mediterraneo?
Intensa attività d’onda sull’Europa, ma l’inverno resta ancora lontano per molti
Per quanto riguarda le dinamiche nel medio-lungo periodo sembrerebbe essere sempre più forte l’ipotesi che il freddo continuerà a restare piuttosto lontano dalla nostra Penisola grazie all’ulteriore protrarsi anche nella prossima settimana della cella anticiclonica centrata sull’Est Europa. Eventuali disturbi potranno infatti solamente indebolirne la sua radice con possibilità di brevi fasi instabili ancora una volta che andrebbero ad interessare il Sud Italia.
Analisi stratosfera: ripartenza totale del Vortice Polare, quali ripercussioni sul clima europeo?
A seguito di un continuo perdurare delle dinamiche di tipo ESE che hanno interessato i piani isobarici più alti della stratosfera, proprio in questi giorni è definitivamente ripartito il Vortice Polare favorendo così una generale ripartenza del flusso zonale fin verso la tropopausa. Tuttavia, questo ha permesso ai flussi di calore di tornare su livelli medio-alti permettendo così una discreta attività d’onda, creando ondulazioni al getto in uscita degli Stati Uniti i cui effetti tuttavia non sono ancora riscontrabili sul nostro Paese in termini di freddo.