Scopriamo cosa sono le escursioni termiche, ovvero le differenze tra due temperature in un determinato periodo di tempo.
Escursione termica: esistono grandi differenze tra le temperature anche di un solo giorno – 12 novembre 2015 – L’espressione “escursione termica” è un termine tecnico in uso in meteorologia ma non è certo sconosciuto anche nella vita quotidiana: infatti, indica per definizione, la differenza tra la temperatura più alta e quella più bassa segnata in un determinato luogo e in un determinato periodo di tempo. Ne esistono quindi vari tipi, a seconda del periodo preso in considerazione: la più comune è l’escursione termica diurna, che consta nella differenza tra la temperatura massima raggiunta durante il giorno e quella minima segnata nella notte in un certa località, ma esiste anche l’escursione termica mensile oppure annuale, ovvero la differenza tra le temperature medie massime e minime raggiunte rispettivamente durante un mese oppure un anno. […]
La terraferma è il luogo in cui l’escursione termica è maggiore, per via della maggior conduzione del calore da parte del terreno rispetto all’acqua. In particolare sulla Terra, il luogo in cui le temperature variano di più sono i deserti, proprio per la maggior capacità della sabbia di condurre il calore: infatti questa durante il giorno è capace di scaldarsi tantissimo, così come di raffreddarsi molto nella notte, quando non si è più in presenza dell’irraggiamento solare, andando quindi ad influenzare sensibilmente le temperature. Inoltre anche la latitudine influenza l’escursione termica: all’Equatore sarà molto più accentuata rispetto ai Poli per via della posizione del Sole e di come i raggi arrivano sul nostro Pianeta. All’Equatore infatti, il sole raggiunge lo zenit a mezzogiorno, mentre ai Poli la luce arriva mediamente sempre con la massima inclinazione. Vediamo di seguito qualche dato interessante su queste differenze di temperature sul nostro Pianeta. […]
A livello di escursione termica diurna, la maggior differenza tra la temperatura massima e quella minima è stata di 55.5°C ed stata registrata a Browning, Montana (Stati Uniti), quando tra il 23 e 24 gennaio del 1916 si passò da una massima di +6.5°C a una temperatura minima di -49°C. Sempre agli Stati Uniti appartiene il record di escursione termica più repentina: era il 22 gennaio 1943, in South Dakota, e in solamente 2 minuti la temperatura variò di 27°C, passando da -20°C a +7°C. Se si parla non di una località ma del mondo, in un solo giorno la differenza tra la temperatura massima e quella minima è di 139°C, segnata per ben due volte: la prima, il 20 luglio 1983, vide Vostok, in Antartide, raggiungere i -88.8°C, mentre contemporaneamente Kuwait City segnava +50.2°C, la seconda invece, il 20 agosto 1992, sempre Vostok si fermò a -87.9°C quando la Death Valley, California, raggiunse i +51.1°C. A livello annuale invece, le escursioni termiche maggiori si hanno in luoghi lontano dal mare e sono massime ovviamente al Polo: le temperature variano molto di più nell’emisfero boreale piuttosto che in quello australe a causa della distribuzione delle terre emerse, con una estensione maggiore nel primo caso. La massima escursione termica annuale mai registrata appartiene alla Russia, esattamente a Verkhojansk, dove in un anno si è passati da -68°C a +34.5°C, con ben 102.5°C di scarto.