L’Anticiclone rimpiazza le correnti instabili di origine atlantica
A partire dalla giornata di ieri l’Anticiclone di origine azzorriana ha rimpiazzato le correnti più fresche e instabili di origine atlantica che fino a qualche giorno fa avevano causato un’ondata di forte maltempo sulla nostra Penisola, accompagnato peraltro da violenti raffiche di vento che non hanno mancato di apportare qualche danno, soprattutto lungo la fascia tirrenica. La giornata di oggi, Vigilia di Natale, è risultata in prevalenza stabile sullo stivale.
Prossimi giorni in compagnia dell’Alta pressione, ma…
Si interrompe quindi la lunga fase di maltempo che ha interessato la nostra Penisola in questo ultimo mese e mezzo, seppur intervallata da brevi pause. I prossimi giorni infatti passeranno all’insegna di un vasto promontorio anticiclonico di origine azzorriana in elevazione su gran parte del bacino del Mediterraneo centro-occidentale dalle omonime Isole. Ciò apporterà condizioni di prevalente stabilità con tempo asciutto su quasi tutto il territorio nazionale.
…qualche nevicata sulle Alpi
Nel precedente paragrafo abbiamo parlato di “quasi tutto il territorio nazionale”, poiché effettivamente la stabilità non interessa la totalità del Paese: delle correnti più fresche e instabili provenienti dalle latitudini più settentrionali interessano l’estremo nord Italia in particolare il settore alpino, dove già nella giornata di oggi si sono riscontrate delle nevicate. Esse hanno colpito il settore nordoccidentale e le Dolomiti a quote rispettivamente di 1700/1800 metri e 1300/1400 metri. Atteso qualche fiocco sulle Dolomiti anche dunque per domani mercoledì 25 dicembre, in concomitanza del Santo Natale, a quote intorno ai 600/800 metri tra mattina e pomeriggio.
Minime piuttosto basse e vicino ai 0°C sulle pianure e nelle valli
Sarà sicuramente capitato a molti di notare che, nonostante sia risalito l’Anticiclone azzorriano sul nostro Paese, le temperature soprattutto nelle ore notturne e in quelle mattutine appaiono piuttosto basse, soprattutto sulle pianure e nelle vallate. In molte località si sono infatti registrati intorno ai +3/+4°C di minima, se non valori anche addirittura inferiori, tutto ciò a causa del freddo da inversione, vediamo di cosa si tratta.
Freddo da inversione, ecco cos’è
Il freddo da inversione si ha con maggior frequenza proprio in un regime anticiclonico. Questo perché i cieli in prevalenza sereni, unitamente ad una ventilazione scarsa o assente, favoriscono il deposito di aria più fredda sui bassi strati e la risalita di quella calda (questo perché l’aria fredda è più densa e dunque più pesante di quella calda). Naturalmente questo fenomeno è più accentuato nel caso in cui ci sia una forzante orografica, quale può essere una valle.
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Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.