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Fuoco di Sant’Elmo: ecco cos’è quel bagliore bluastro che si può vedere durante i temporali

di

centro meteo italiano

Fuoco di Sant’Elmo: vi è mai capitato di vedere, durante i temporali, uno strano bagliore bluastro? Vediamo insieme cosa sia.

Fuoco di Sant'Elmo scopriamo cos'è questo strano bagliore bluastro durante i temporali2

Il fuoco di Sant’Elmo è una scarica di plasma che si genera in presenza di un forte campo elettrico in atmosfera combinato con il potere disperdente delle punte. Fonte: zingarate.com

Fuoco di Sant’Elmo: ecco cos’è quel bagliore bluastro che si può vedere durante i temporali – 22 maggio 2017 – Imbattersi in un temporale non è assolutamente una cosa rara anche in Italia ma più raro potrebbe essere avvistare, durante questi fenomeni, un fuoco di Sant’Elmo: questo consiste in una scarica elettrica luminescente che parte da zone la cui caratteristica è quella di essere alte come anche appuntite, assumendo un colore tra il bianco ed il bluastro. Fisicamente, nonostante il nome, il fuoco di Sant’Elmo è una scarica di plasma che si genera in presenza di un forte campo elettrico in atmosfera combinato con il potere disperdente delle punte. Questo appare come un fuoco appunto, che scaturisce da strutture come alberi maestri, guglie, ciminiere ma anche corna del bestiame, quando questi si trovano in pascoli aperti durante i temporali. Il suo nome particolare deriva da quello che è il patrono dei marinai, ovvero Sant’Erasmo da Formia, chiamato anche Sant’Elmo. Nel dettaglio, il fuoco di Sant’Elmo compare generalmente poco prima dei temporali a causa di quello che viene chiamato “effetto corona”: la corrente elettrica infatti può fluire tra il conduttore e un fluido neutro circostante, in questo caso l’aria, quando la differenza di potenziale supera una certa soglia oltre la quale il fluido viene ionizzato, cioè caricato, ma non è sufficiente perché si generi la scarica. […]

Nel caso di un temporale, il campo elettrico che si va a formare attorno all’oggetto da cui si originerà il fuoco di Sant’Elmo sarà sufficiente perché questo provochi la ionizzazione delle molecole d’aria: il fenomeno si svilupperà in presenza di una “punta” dove il campo elettrico è maggiore per via della minor curvatura del conduttore, in cui l’aria tende ad ionizzarsi maggiormente. Una volta che l’aria è stata ionizzata, questa si trasforma in plasma e può condurre elettricità: il fuoco di Sant’Elmo si sviluppa quindi come un getto generato dalla punta dell’oggetto in questione, il quale potrà essere anche doppio o triplo. […]

Il fuoco di Sant’Elmo è in particolare provocato dalla ionizzazione delle molecole di ossigeno e azoto presenti in atmosfera, le quali, una volta caricatesi, emettono un bagliore del tipico colore bianco-bluastro tornando nel loro stato precedente, ovvero quello non eccitato. Inoltre, il fuoco di Sant’Elmo è visibile quando l’aria è secca, poiché questa accumula più energia rispetto all’aria umida, fatto che rende il fenomeni visibile prima che la pioggia arrivi. […]

a cura di Martina Rampoldi

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