Gennaio 2025: il mese più caldo di sempre secondo i dati Copernicus. Ecco il report CNR in Italia

Meteo - Gennaio 2025: mese da primato secondo i dati CNR, il più caldo di sempre in Italia

Inverno caldissimo in Italia secondo i dati del CNR
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Gennaio 2025 da record: il resoconto dei dati

Salve cari lettori del Centro Meteo Italiano! Il mese di gennaio 2025 è stato il più caldo mai registrato, secondo quanto riportato dal programma europeo di osservazione della Terra, Copernicus. Le anomalie termiche rilevate nel bacino del Mediterraneo e in gran parte d’Europa confermano un trend climatico preoccupante, con temperature significativamente superiori alle medie stagionali. I dati del CNR, consultabili nei report mensili, mostrano come l’intero mese sia stato caratterizzato da un costante sopra media, con picchi eccezionali nelle regioni del Mediterraneo centrale e orientale.

Anomalie termiche importanti in Italia e nel Mediterraneo

Il bollettino mensile del CNR evidenzia come gennaio 2025 abbia fatto registrare un’anomalia termica media di +2,5°C rispetto alla media di riferimento 1991-2020, rendendolo il mese di gennaio più caldo mai registrato dal 1800. Le temperature massime giornaliere hanno spesso superato le medie stagionali di 4-5°C, con episodi di caldo anomalo soprattutto nelle regioni del Sud Italia, in Sicilia e in Sardegna. Copernicus ha confermato queste anomalie, sottolineando che il riscaldamento anomalo ha interessato anche il nord Africa, la Penisola Balcanica e il Medio Oriente, contribuendo a un gennaio senza precedenti a livello climatico.

Focus sulle temperature massime e minime

I dati del CNR mostrano un quadro dettagliato delle temperature massime e minime registrate nel mese di gennaio. La media delle temperature massime ha toccato i +1,66°C rispetto alla media piazzandosi al 4′ posto in classifica (con un +1,95°C registrato sulle regioni del sud Italia); anche per quanto riguarda le temperature minime l'anomalia risulta piuttosto elevata con un valore di scarto di +1,86°C sulla penisola Italiana. Particolarmente elevato lo scarto delle minime sul centro italia che registra un +2,13°C, al secondo posto dal 1800. Sintomo della quasi totale assenza nel mese di gennaio della formazione delle tipiche gelate notturne, influendo anche sul settore agricolo e sugli ecosistemi locali.


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Prospettive climatiche e preoccupazioni future

Questo nuovo record climatico di gennaio 2025 evidenzia ulteriormente l’impatto dei cambiamenti climatici in corso. L’assenza di episodi di freddo rilevanti e la persistenza di temperature elevate rappresentano un segnale allarmante per il Mediterraneo, una delle aree più vulnerabili ai cambiamenti climatici. Gli esperti sottolineano come fenomeni di questo tipo rischino di diventare sempre più frequenti nei prossimi anni, a causa del riscaldamento globale. Urgono sempre di più misure di adattamento e mitigazione ed un maggiore monitoraggio, per fronteggiare questa emergenza climatica che sembra ormai una costante, piuttosto che un'eccezione.

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Gabriele Serafini

Tecnico Meteorologo certificato secondo lo schema WMO ed iscritto all'Associazione Meteo Professionisti (AMPRO); fondatore di Meteo Lazio nel 2014, realtà che vanta una rete di stazioni meteo private. Fornisce dati meteo e bollettini per svariate sedi di Protezione Civile nel Lazio.