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Italia paralizzata dal GELO: nel febbraio 1956 storica ondata di freddo e neve

di

centro meteo italiano

Esattamente 61 anni fa, nel febbraio 1956, l’Italia veniva paralizzata dal gelo, con una storica ondata di freddo e neve.

Esattamente 61 anni fa, nel febbraio 1956, l’Italia veniva paralizzata dal gelo, con una storica ondata di freddo e neve. Fonte: famedisud.it

GELO: Italia paralizzata dalla storica ondata di freddo e neve nel febbraio 1956 – 02 febbraio 2017 Nonostante in questi giorni di febbraio l’Italia sia sotto l’influsso prevalente di correnti atlantiche sì umide e foriere di maltempo ma anche generalmente miti, non sempre i primi giorni del mese sono stati caratterizzati da temperature leggermente sopra media. Uno dei casi passati alla storia è soprattutto quello del febbraio 1956, con l’Italia tenuta nella morsa del gelo per tutta la prima parte del mese, con intense ondate di freddo che hanno fatto crollare le temperature ben sotto lo zero, come anche neve abbondante che ha sommerso varie città settentrionali ma in particolare del Centro Sud. Questa fu ribattezzata la “nevicata del secolo”, superando il precedente evento storico dell’inverno del 1929 come anche quelli del gennaio 1985-1986, ugualmente intensi ma non così duraturi ed estesi. […]

Il responsabile di questa intensa ondata di gelo che ha tenuto nella sua morsa l’Italia e tutta l’Europa per la prima metà del febbraio 1956, è stato un vasto anticiclone che si è instaurato sulla Scandinavia, il quale ha favorito la discesa verso il vecchio continente aria molto fredda di estrazione siberiana. Similimente a quanto poi accaduto nell’altro febbraio storico, quello del 2012, quest’aria gelida alimentò sul Mediterraneo una profonda depressione, la quale portò vere e proprie tempeste di neve sull’Italia mentre il gelo non mollava la presa. Durante il febbraio 1956, le temperature in quota calarono drasticamente sotto lo zero, con termiche fino a -15°C sulla Pianura Padana o anche fino a -20°C sulle Alpi a 850 hPa, mentre più in alto, a 500 hPa, le temperature scesero fino a -35°C in corrispondenza di Roma. […]

Non solo, perché se la situazione iniziò ad essere critica a partire dal 01 febbraio 1956, la settimana successiva, esattamente il 07 febbraio, un secondo nucleo gelido raggiungeva l’Italia, con temperature a 500 hPa fino a -40°C sulle regioni adriatiche. L’Italia fu completamente paralizzata da questa storica ondata di gelo: basti pensare per esempio, che il lago Trasimeno, l’Arno e la foce del Po gelarono, mentre furono più di 180 i comuni tra Abruzzo, Calabria e Campania che rimasero isolati per più di 10 giorni. A Trieste la bora superò i 150 km/h, mentre le minime su diverse scesero fino a -20°C: questo è il caso di Torino, con le colonnine di mercurio che hanno registrato valori fino a -22°C, seguita da Bergamo con -22°C, Verona, Vicenza, e L’Aquila con -18°C, Milano e Bolzano con -16°C ma anche -13°C a Pescara, -6°C a Roma come -1°C a Cagliari.

Come detto tutta la prima parte del febbraio 1956 fu caratterizzata dal gelo e dalla neve sull’Italia. Dopo queste ondate di freddo, nuove correnti gelide direttamente dal Rodano giunsero sulla nostra Penisola attorno al 13 febbraio, facendo nuovamente crollare drasticamente le temperature come anche portando altra neve abbondante specie al Centro Italia. Ad Anzola dell’Emilia, il 15 febbraio 1956, si registrarono ben -26.2°C, dato che ancora oggi è il valore ufficiale nazionale italiano più basso mai registrato in pianura. Questa ondata di gelo si esaurì solamente il successivo 20 febbraio 1956, con la neve che cadde ancora una volta fino anche a Roma.

a cura di Martina Rampoldi

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