Marzo si conferma pazzo, in tre decadi percorse tre stagioni differenti
Marzo come suo solito si conferma pazzo sull’Italia: in tre decadi ha infatti passato tre stagioni. La prima simil-autunnale grazie al frequente maltempo causato da numerosi affondi di matrice nordatlantica sulla nostra Penisola, la seconda simil-primaverile grazie alla figura dell’Alta pressione nettamente dominante sul Mediterraneo e la terza simil-invernale con un’ondata di gelo tutt’ora in azione che sta apportando condizioni adatte alla neve fino in pianura.
Neve in pianura e fin sulle coste sul versante adriatico
La giornata odierna mostra scenari decisamente invernali, non solo sotto il punto di vista termico con i valori minimi di temperatura diffusamente attorno agli 0°C, ma anche sotto il punto di vista dei fenomeni segnalati sull’Italia: nel corso della mattinata e del pomeriggio infatti, le nevicate si sono ripercosse fino in pianura e sulle coste sul medio-basso versante adriatico, con i fiocchi che hanno raggiunto persino la città di Bari.
Nei prossimi giorni instabilità e nubifragi
Nei prossimi giorni l’ondata di gelo in questione aggancerà una perturbazione afro-mediterranea che già da svariato tempo sta condizionando il tempo delle Isole Maggiori e di parte della Calabria. Ciò determinerà un’intensificazione e dunque un approfondimento della perturbazione stessa e, di conseguenza, anche un acutizzazione dei fenomeni sulla nostra Penisola, che colpiranno in particolar modo le aree joniche. Successivamente va profilandosi una nuova fase fredda, entriamo più nello specifico.
Inizio shock di aprile
L’evoluzione successiva all’ondata di gelo e successivamente al relativo maltempo, non è ancora perfettamente delineata, anche se i modelli più affidabili in tal senso, come ad esempio il centro di calcolo europeo UKMO, ma anche quello inglese ECMWF, tendono verso una nuova ondata di freddo artico continentale, forse meno fredda di quella che sta interessando attualmente la nostra Penisola (anche se non è detto). La neve potrebbe nuovamente cadere a quote molto basse in particolar modo sul versante adriatico, che risulta ancora il principale favorito a tale fenomenologia. Tale tendenza necessita però di ulteriori conferme nel corso dei prossimi giorni, pertanto vi invitiamo a seguire i prossimi aggiornamenti sul nostro sito.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.