Giornata in prevalenza stabile, ma non mancano isolati rovesci
Le immagini satellitari hanno quest’oggi evidenziato un quadro meteorologico prevalentemente stabile sulla nostra Penisola, con solo qualche isolata eccezione che ha interessato principalmente alcuni dei settori jonici dello stivale. Qualche blando e isolato piovasco riguarda anche la Sardegna, mentre sul resto d’Italia le condizioni meteo non solo si mantengono stabili, ma anche accompagnate da cieli sereni o poco nuvolosi.
In serata atteso nuovo peggioramento
Tuttavia, una nuova perturbazione sta per approfittare dell’esitazione dell’Anticiclone, che continua a rimanere rintanato presso la propria sede. Pertanto, già nelle prossime ore saranno evidenti gli effetti di questo peggioramento, con piogge e possibili temporali che interesseranno principalmente la Sardegna, per poi estendersi nella seconda parte di serata su altri settori (scopri quali). La perturbazione in arrivo tuttavia, è di matrice polare e potrebbe farsi carico di qualche sorpresa, come vedremo nel presente editoriale.
Neve a bassa quota in arrivo sull’Appennino ligure
Le correnti polari prenderanno il sopravvento a partire già dalle primissime ore della notte di domani giovedì 25 novembre, con un calo delle temperature sensibile sull’entroterra ligure (centrale) e relativo Appennino, oltre che sul bassissimo Piemonte. Con l’ingresso delle prime precipitazioni, stando a quanto prospettano i principali centri di calcolo, la neve potrebbe scendere già fin sui 400/600 metri, con ulteriore abbassamento previsto in giornata, come vedremo nel prossimo paragrafo.
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Neve fin sui 200/300 metri su alcune aree nordoccidentali
Mentre sul resto della nostra Penisola le temperature rimarranno pressoché costanti, sulle aree nordoccidentali il fenomeno della tramontana scura determinerà un ulteriore abbassamento delle temperature e dunque della quota neve per domani pomeriggio, che potrà attestarsi a partire dai 200/300 metri su entroterra ligure centrale, Appennino e aree piemontesi adiacenti. Neve invece sulle Alpi occidentali dai 700/1.000 metri e su quelle centrali a partire dai 1.000/1.300 metri, dipendentemente dai settori di riferimento.
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Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.