In Italia fase meteorologica al momento più statica
Sulla nostra Penisola siamo alle prese con una fase dal punto di vista meteorologico più statica, con l’Alta pressione praticamente semistazionaria sul Mediterraneo centro-occidentale, che sta apportando condizioni di generale bel tempo e clima mite soprattutto sulle regioni centro-settentrionali italiane. Al sud persistono invece delle correnti instabili provenienti da una perturbazione che già da ieri colpisce il Mediterraneo occidentale e che portano qualche locale, debole e rapida pioggia sulla Calabria.
Facciamo un po’ di meteo didattica
In un momento come questo di relativo stallo meteorologico, seppur con qualche locale pioggia sulla regione calabrese, potrebbe essere il momento giusto per fare un po’ di meteo didattica e chiarire tutti i possibili dubbi che sono nati nel corso di questo inverno: abbiamo ad esempio fatto spesso riferimento al fenomeno dello stau nelle fasi di maltempo e a quello del fohn quando si trattava di spiegare il motivo di temperature piuttosto elevate per esempio sulle regioni nordoccidentali, vediamo di cosa si trattano.
Venti di stau
Il vento gioca da sempre un ruolo fondamentale nell’ambito meteorologico ed è utilizzato come uno dei tanti parametri previsionali al fine appunto, di stilare una previsione quanto più affidabile possibile da parte del previsore. Quando, in una situazione di maltempo, si accumula umidità ai bassi strati atmosferici, il vento se ne fa carico e se durante il suo tragitto incontra perpendicolarmente un ostacolo (quale può essere la montagna) trascina il carico umido lungo le pendici della montagna gettandolo successivamente in libera atmosfera, condensando sottoforma di nubi e precipitazioni. Questo è il fenomeno dello stau.
Il fenomeno è responsabile di persistenti e forti nevicate, ma anche di piogge
Il fenomeno si manifesta soprattutto nella stagione invernale e porta a fenomeni persistenti anche ore, alimentata proprio dalla sola ventilazione che gettando il carico umido in libera atmosfera condensa sotto forma di nubi e generando precipitazioni. Questo è un fenomeno però ricorrente anche nelle altre stagioni e in particolar modo nel corso del passato novembre, è stato causa di pesanti alluvioni riscontrati nell’entroterra ligure.
L’altra faccia della medaglia: il fohn
Quando i venti riscendono dalla montagna, essi perdono praticamente tutto il carico umido di cui si erano fatti portatori durante la “scalata” della montagna stessa, poiché l’umidità è stata tutta gettata in libera atmosfera. Nella sua discesa dalle pendici si verifica una maggior compressione dell’aria e dunque un aumento della pressione atmosferica che, secondo una nota legge termodinamica, scaturisce anche un aumento delle temperature. Questi sono i venti di fohn. Ecco perché, in particolar modo nella notte di Natale ad esempio, è stato possibile che città come Torino registrassero +18/+19°C.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.