METEO - Enorme BOLLA CALDA pronta a esplodere sull'Italia, i dettagli
METEO - Enorme BOLLA CALDA pronta a esplodere sull'Italia, il vortice polare verso un nuovo raffreddamento lungo tutti i piani isobarici. Le conseguenze potrebbero essere devastanti anche per la seconda parte dell'Inverno. Analizziamo tutto nei dettagli con l'ausilio degli indici teleconnettivi
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METEO – Le proiezioni dei modelli matematici, ECMWF verso un'enorme bolla calda sull'Italia. Per il modello americano GFS valori quasi estivi
PREVISIONI METEO – L'emissione di questa mattina del modello europeo ECMWF, mostra un quadro ancora molto complesso in ottica invernale. Il treno di profondi centri depressionari che scorre lungo le altissime latitudini europee, sembra infatti voler tenere botta ai vani tentativi di disturbo ad opera dell'anticiclone delle Azzorre. A partire dal prossimo fine settimana, infatti, un nuovo ciclone dovrebbe formarsi nel sud dell'Islanda, con valori minimi pressori nell'ordine dei 935 hPa. Misure impressionanti che darebbero seguito a quanto già sta avvenendo in queste ore su gran parte dell'Europa per l'azione prolungata di Ciara, che sta dando non pochi problemi a causa del maltempo e dei venti forti (ivi compresa l'Italia centro-settentrionale, con meteo a tratti molto ventoso).
Le conseguenze sull'Italia: anticiclone e caldo a oltranza
Le naturali conseguenze di questi poderosi movimenti che avvengono così in alto sono riposte in un esteso campo di alta pressione in rimonta sull'Europa sud occidentale. Il tutto, sempre secondo il modello europeo, si concretizzerebbe a partire dalle giornate di sabato e domenica con valori di temperatura elevatissimi e straordinariamente oltre la media stagionale. Lo stesso è confermato dal modello americano GFS, il quale per la prossima settimana propone valori di temperatura al suolo oltre i +25°C al Sud Italia e sulle Isole maggiori, con punte di +20°C anche lungo le regioni tirreniche del nostro Paese.
Soglia del NAM verso il record per febbraio, possibili altri 30-40 giorni sulla falsa riga dello scorso mese
Il tutto trova riscontro anche nelle teleconnessioni. L'AO (Arctic Oscillation) mostra proprio in questi giorni un'impennata quasi da record per il mese di febbraio, lo stesso vale per l'indice NAM (North Anular Mode) che al termine di questa settimana potrà raggiungere valori vicini ai +4, il che vuol dire un vortice polare estremamente compatto e totalmente restio ad indebolirsi nei successivi 30-40 giorni.
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Quali sono le sorti di marzo?
Sembrerebbe esser quasi assodato che il mese di febbraio potrebbe chiudere all'insegna dell'alternanza tra anticiclone e brevi impulsi atlantici. Il destino del mese di marzo, almeno nella prima decade e parte della seconda, potrebbe rimanere invariato. Per un ricompattamento del genere ad opera del vortice polare potrebbero essere necessarie svariate settimane affinchè vi sia un disturbo significativo ai piani alti della stratosfera.
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Difficile quindi spingersi oltre, almeno per il momento. Resta chiaro ed evidente come la nostra Penisola stia vivendo uno dei peggiori inverni della sua storia, anche e soprattutto alla luce del fatto che è mancata in modo significativo la neve non tanto sulle Alpi, quanto lungo la catena appenninica, ad oggi ancora spoglio di neve significativa.
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