METEO – Freddo e MALTEMPO pronti a investire l’ITALIA a FINE APRILE, ombrello a oltranza?

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METEO : dopo il lungo periodo instabile potrebbe arrivare un poderoso STOP all’ANTICICLONE, vediamo i dettagli

Buon pomeriggio e bentrovati a tutti i lettori del Centro Meteo Italiano. Un periodo che potrebbe risultare di forte interesse per gli italiani è quello di fine aprile, momento in cui le misure restrittive del governo potrebbero essere allentate alla luce del progressivo calo dei contagi da Covid-19 che viene registrato giorno per giorno. Secondo i principali centri di calcolo, nonché le proiezioni stagionali e settimanali, nella terza decade del mese potrebbero tornare freddo e maltempo sull’Italia, con una fase instabile che durerebbe a lungo protraendosi così fin verso i primi giorni di maggio. Anche questa mattina il modello americano GFS propone infatti una configurazione volta a piogge, temporali e neve sui rilievi.

Freddo e MALTEMPO sull’ITALIA potrebbero durare a lungo

Sempre in base all’emissione di questa mattina, il centro di calcolo americano GFS mostra un quadro complessivamente molto instabile sul Mediterraneo, con l’isolamento di uno o più noccioli freddi circondati da un vasto campo di alta pressione. Si tratta di uno dei pattern statisticamente più instabili per il nostro Paese, con il maltempo e le temperature sotto la media del periodo che potrebbero pertanto durare molto a lungo. La pausa anticiclonica dalle caratteristiche calde e stabili potrebbe inoltre contribuire ad un generale aumento delle temperature nelle acque superficiali dei mari.

Anche il centro europeo Ecmwf verso un affondo sul Mediterraneo

Nonostante l’elevata distanza temporale non consenta al centro di calcolo europeo di tracciare inquadrare nel lungo termine la possibile fase instabile di cui sopra, nell’emissione odierna in vista dell’inizio della terza decade ECMWF propone un affondo nord atlantico nel cuore del Mediterraneo centro-occidentale. La saccatura finirebbe fin verso il Nord Africa, aprendo così lo spazio per un’estesa ferita barica le cui conseguenze potrebbero risultare non tanto dissimili dalla visione proposta dal modello americano.

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