Grandine in Europa ed Italia, l’ultimo studio condotto dal CNR
Nel corso degli ultimi anni sono stati numerosi gli eventi grandinigeni in Europa ed in particolare nei Paesi che affacciano sul Mar Mediterraneo. Ad esempio nel periodo tra gennaio ed ottobre 2021, secondo i report registrati nell’European Severe Weather Database, in Europa sono stati ben 5195 gli eventi di grandine con dimensioni >2 cm, 871 eventi con grandine di grossa dimensione (≥5 cm) e 29 grandine “gigante” (≥10 cm). L’impatto ed i costi causati dalla grandine sull’attività socio-economiche hanno suscitato un notevole interesse nel tempo, portando a numerosi studi sui meccanismi e sulla climatologia di tali fenomeni. Un ultimo studio (qui per i dettagli) condotto dal’ISAC-CNR e pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista remote sensing, ha analizzato la frequenza e la distribuzione dei fenomeni grandinigeni nel periodo compreso tra il 1999 ed il 2021 nell’area del bacino del Mediterraneo.
Metodo di studio e dominio
Per lo studio sono stati utilizzati i dati raccolti dalle osservazioni satellitari dei radiometri a microonde negli ultimi 22 anni dalla costellazione internazionale Global Precipitation Measurement mission (GPM), al via dal 2014, e dai sensori antecedenti a tale missione. In particolare è stato utilizzato il metodo MWCC-H associando i valori di probabilità ai segnali a microonde di particelle di ghiaccio molto piccole (bassa probabilità) fino ai chicchi di grandine molto grandi (d>10 cm) contrassegnati da probabilità vicine a 1. I fenomeni sono stati poi raggruppati in due categorie principali: grandinate intense (caratterizzate da chicchi con diametro compreso tra i 2 ed i 10 cm, H) e grandinate estreme (associate alla formazione di aggregati ghiacciati con diametro superiore a 10 cm, SH). E’ stata quindi studiata la frequenza e la distribuzione di queste due principali categorie all’interno di un’area di studio compresa tra l’Europa ed il bacino del Mediterraneo. Tale dominio, visibile nella mappa, è stato a sua volta diviso in 9 settori geografici in modo da quantificare l’impatto della grandine in modo più locale ed individuare eventualmente le aree più colpite.
Andamento mensile degli eventi di grandine
Secondo i risultati di questo studio emerge che nel complesso gli eventi di grandine intensa, H, raggiungono il loro massimo a settembre e ottobre con un picco secondario a giugno. Gli eventi di grandine gigante, SH, sono molto più concentrati nel periodo da agosto a novembre con un massimo ancora a settembre e ottobre. Aprile e maggio non mostrano un numero significativo di eventi. Entrando nel dettaglio spazio-temporale da maggio ad agosto gli eventi H interessano principalmente il Nord Italia, Regioni Alpine ed Alpi Dinariche con il picco più alto in luglio e agosto, mentre sui Balcani e Monti Carpazi ritroviamo un picco in giugno e luglio. Una distribuzione spaziale simile vale anche per gli eventi SH che raggiungono i massimi in luglio e agosto sul Nord Italia, Regioni Alpine ed Alpi Dinariche, mentre nel mese di maggio e giugno tra Balcani e Monti Carpazi. Sulle restanti aree del dominio si sono registrati meno eventi, durante il periodo estivo, rispetto alle aree settentrionali, specie tra Nord Africa e Medio Oriente dove sono stati trascurabili o addirittura nulli. Nel range temporale analizzato, nei sottodomini che comprendono l’Italia sono stati riscontrati più eventi di grandine compresa tra i 2 ed i 10 cm, rispetto agli eventi estremi di grandine gigante ( >10 cm). Nel periodo autunnale, invece, si è registrato un deciso aumento di eventi grandinigeni tra l’Italia ed il nord Africa, complice probabilmente anche le anomalie superficiali marine positive in aumento negli ultimi anni. Vediamo nella prossima pagina ulteriori curiosità ed il trend futuro emerso dallo studio.
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Grandine più frequente di sera, eventi nel complesso aumentati negli ultimi decenni
Un dato che emerge sempre dallo studio è che, nel ciclo giornaliero, gli eventi di grandine, sia grande che gigante, si hanno con più frequenza durante la sera, tra le 18 e le 00 UTC, mentre il picco minimo si raggiunge nelle prime ore del mattino. L’analisi dei trend per tutto il periodo preso in considerazione mostra una tendenza in crescita per tutti gli eventi grandinigeni, rivelando nel decennio 2010-2021 una crescita media rispetto al decennio precedente di circa il 30% per entrambe le categorie di grandine. Sull’Europa centrale gli eventi di grandine sono quindi più frequenti tra la tarda Primavera e l’Estate, mentre nel sud dell’Europa (in particolare Italia meridionale, Penisola Iberica e in Grecia), dove il clima è influenzato dall’elevata insolazione e dalla vicinanza al mar Mediterraneo, le condizioni ambientali sono le principali responsabili della formazione di forti grandinate durante la fine dell’estate e l’autunno.
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Laureato in Fisica dell’Atmosfera e Meteorologia presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, attualmente sto perfezionando la mia preparazione attraverso il corso di laurea magistrale in Atmospheric Science and Technology. Lavoro presso il Centro Meteo Italiano S.r.l come meteorologo, occupandomi anche della sezione redazionale meteo e comunicati per emittenti radiofoniche.