Riscaldamento globale, un tema più che mai ‘caldo’
In seguito ad un’invernata in cui ha oggettivamente fatto tutto meno che freddo (essendo risultato l’inverno più caldo di sempre in Italia dati alla mano), il tema del riscaldamento globale è tornato in auge soprattutto nel nostro Paese, ma non ha mai abbandonato gli ambienti scientifici, che hanno da parte loro sempre ribadito l’importanza del tema sottolineando l’urgenza delle contromisure da porre necessariamente in essere.
Anche marzo nella top ten più calda in Italia
Anche il mese di marzo, che è scientificamente considerato come il primo dei tre mesi primaverili, è stato piuttosto mite in Italia, piazzandosi ancora una volta nella top ten dei marzo più caldi mai registrati dal 1800. Più precisamente si piazza alla 6° posizione. Più problematica è la situazione se la vediamo dal punto di vista globale: in tal caso, infatti, marzo 2024 è il marzo più caldo mai registrato nella storia delle rilevazioni.
Pasini preoccupato
Dopo un periodo in cui l’Italia, fino al Weekend, ha registrato temperature molto più simili al periodo inizio-estivo che più prettamente primaverili, arriva il parere del fisico del clima del Cnr, Antonello Pasini, che, come riportato dal sito “repubblica.it” si sarebbe mostrato preoccupato per la situazione generale, sostenendo che se la fine di El Niño prevista per quest’estate non porterà anche ad un abbassamento delle temperature, potremmo essere nei guai.
Possibile punto di non ritorno?
A detta del fisico, l’aumento esponenziale delle temperature che si è registrato negli ultimi mesi (marzo 2024 è infatti il 10° mese consecutivo che ha registrato temperature record) può essere in parte spiegato proprio dal fenomeno di El Niño, unito ad altri fattori come ad esempio alcune leggi ambientali europee, che avrebbero contribuito a ‘pulire’ maggiormente l’aria dagli inquinanti che impedivano precedentemente almeno in parte ai raggi solari di penetrare più profondamente fino al suolo. Tuttavia, come scritto in precedenza, se la fine di El Niño non corrisponderà ad una diminuzione delle temperature secondo Pasini ci sarebbe da preoccuparsi: potrebbe significare che il surriscaldamento ha talmente accelerato che renderebbe complessa un’inversione di tendenza. Insomma, il famoso punto di non ritorno.
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Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.