Fronte polare in ingresso in Italia per i giorni della merla
Per i giorni della merla che sono tradizionalmente i giorni più freddi dell’anno e che sono convenzionalmente assegnati al 29, 30 e 31 gennaio (o trasposti tutti di un giorno in avanti) un fronte polare è in arrivo sulla nostra Penisola. Esso apporterà condizioni di maltempo poco organizzato a causa della mancanza di un minimo depressionario che strutturi una vera e propria perturbazione. Fenomeni nevosi anche persistenti e particolarmente abbondanti sono previsti sulle Alpi, soprattutto del settore nordoccidentale.
Cronaca di un inverno fin qui piuttosto anonimo
Fin ora quest’inverno si candida ad essere sicuramente uno tra i peggiori degli ultimi decenni. Non tanto per la mancanza di freddo sulla nostra Penisola, le temperature sono forse l’unica cosa che si salva della stagione, in quanto spesso sono risultate allineate alla media o anche leggermente al di sotto, grazie al fenomeno dell’inversione termica tipica del regime anticiclonico. Ma proprio perché la prima parte di questa stagione è stata piuttosto anticiclonica, gli Appennini si mostrano completamente spogli di neve, quando siamo ormai al termine del mese di gennaio.
Spesso però gli inverni si sono sempre sbloccati a Febbraio
Quando è capitato in passato che ci fosse una prima parte di inverno totalmente anonima a causa di un vortice polare molto compatto, generalmente nel mese di febbraio la situazione si è sempre sbloccata a favore dell’esplosione della stagione invernale stessa. Anche quest’anno potrebbe non fare eccezione in tal senso: i principali centri di calcolo mostrano come gli Anticicloni si muovano all’assalto del vortice polare verso la fine della prima decade di febbraio, destabilizzandolo e indebolendolo. Entriamo maggiormente nello specifico.
GFS: poderosa ondata di freddo, neve a quote medio-basse e prossime a quelle di pianura?
Stando esclusivamente a ciò che mostra l’ultimo aggiornamento del modello americano GFS, relativo dunque all’emissione pomeridiana delle 12utc, una poderosa ondata di freddo di origine artico marittima portata da una saccatura in distacco direttamente dalle Isole Svalbard si muoverebbe verso latitudini più meridionali grazie all’elevazione dell’Anticiclone delle Azzorre verso il Regno Unito e l’Islanda. Un’ondata di freddo così come la mostra GFS provocherebbe nevicate a quote medio-basse e prossime a quelle di pianura soprattutto sulle regioni settentrionali intorno alla fine della prima decade di febbraio.
ECMWF, freddo meno intenso e duraturo
Dall’altro lato c’è però una visione discordante, almeno parzialmente, del modello inglese ECMWF che sempre nella sua ultima emissione, quella pomeridiana delle 12utc, mostra sì l’arrivo del freddo in Italia, ma di portata minore e soprattutto molto più rapida, a causa delle radici dell’Anticiclone che si instaurerebbero sulla penisola iberica. Così facendo l’Anticiclone diventerebbe più ingombrante in sede mediterranea “scacciando via” il freddo verso i quadranti orientali e dunque verso l’area balcanica. Chi la spunterà tra i due modelli non è possibile stabilirlo adesso, pertanto vi invitiamo a rimanere aggiornati sul nostro sito su eventuali conferme o smentite di tale tendenza.
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Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.