Invernata da record per il vortice polare
Proveniamo da un’invernata record per il vortice polare. Lo abbiamo visto dai dati, con un indice AO che ha ritoccato il record del 1989/1990 sforando il valore di +6. Ma lo abbiamo anche notato sulla nostra pelle: il trimestre invernale infatti, è trascorso con la generale assenza di freddo e questo non solo sulla nostra Penisola, ma anche nell’intero continente europeo. Questo poiché il vortice polare è stato imperturbabile grazie ad un accentramento nella propria sede naturale e ad un approfondimento dei geopotenziali.
Vortice polare a mille anche in questi primi 20 giorni di marzo
Se nel mese di febbraio si poteva ipotizzare un fisiologico indebolimento da parte del vortice polare con il progredire di marzo, quest’ipotesi è stata totalmente smentita dai fatti, almeno in questi primi 20 giorni di marzo, in cui a prevalere sono state le perturbazioni atlantiche nella prima decade e l’Anticiclone nella seconda. Il vortice polare davvero forte non ha fin qui risentito del decorso stagionale, cosa che invece potrebbe fare nei prossimi giorni.
Indebolimento della struttura polare a fine marzo?
Eppure, se il vortice polare rimanesse imperturbabile come è rimasto fin ora ci sarebbe davvero qualcosa di anomalo, in quanto anche nelle annate peggiori, esso è stato sempre costretto a collassare tardivamente col decorso stagionale. E’ ciò che è previsto nei prossimi giorni, con un netto calo non solo dell’indice AO, stato sempre positivo nel trimestre invernale se non per una breve parentesi a fine dicembre, ma anche dell’indice NAM. Vediamo le conseguenze.
Un collasso della struttura polare potrebbe portare più volte fresco e maltempo su latitudini meridionali
Com’è consuetudine del periodo, un collasso del vortice polare porterebbe conseguenze non solo nel breve termine, ma anche nel lungo. Nei prossimi giorni è prevista un’ondata di gelo che tramortirà letteralmente l’Anticiclone: esso infatti, nonostante abbia comunque la stagione dalla sua parte, rimarrà in balìa prima del freddo artico nella prossima settimana e poi del flusso atlantico nei primi giorni di aprile. Prima parte di primavera dunque compromessa? Al momento gli indici propendono per tale ipotesi, ma non sono esclusi improvvisi mutamenti.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.