Cambiamenti climatici, tema sempre più caldo nella comunità scientifica
Nel pieno dell’emergenza sanitaria mondiale relativa al nuovo coronavirus, la comunità scientifica non perde comunque d’occhio di affrontare quelle che possono essere le prossime emergenze mondiali, tra cui si ricorda in particolare quella relativa al clima: l’innalzamento delle temperature medie globali dall’era post 2000 sta preoccupando una buona parte di scienziati, mentre c’è ancora una restante parte che rimane piuttosto cauta sul tema. In ogni caso, si cercano soluzioni in qualsiasi campo per far sì che venga sottratta quanta più anidride carbonica possibile dall’atmosfera, vista come principale responsabile del surriscaldamento globale grazie all'”effetto serra”.
Modificato in laboratorio il batterio dell’Escherichia Coli
Sulla questione sono quindi intervenuti diversi rami della scienza, compreso quello biotecnologico ambientale e l’ingegneria genetica. Sembrerebbe infatti riuscito, stando a quanto riporta il sito “ilbolive.unipd.it” un esperimento che aveva come sua finalità quello di modificare un batterio, nella fattispecie l’Escherichia Coli, per far sì che esso si cibasse di anidride carbonica trasformandola in biomassa secondo la nota legge formulata dal celebre chimico e biologo Lavoisier: “Nulla in natura si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”. Quale trasformazione migliore dunque può subire un batterio se non quello di rendere utile un qualcosa di nocivo per l’uomo?
Scienziati partiti dal punto esattamente opposto
Innanzitutto bisogna premettere che il batterio dell’Escherichia Coli si annida nel nostro intestino e nel colon, vive a spese del nostro organismo, ma non porta né benefici e né danni per il nostro corpo. Esistono però certamente dei ceppi patogeni, ma parlare di questi non è l’obiettivo preposto di quest’editoriale, né tantomeno lo scrivente ha le basi per poterlo fare. Il batterio è però presente ad esempio anche nei mari e ad alte quantità può essere nocivo per l’essere umano: non a caso è il motivo di tanti divieti di balneazione vigenti in Italia. Modificare tale batterio non è stato facilissimo, considerando che gli scienziati partivano dal punto esattamente opposto: in quanto eterotrofo, si ciberebbe naturalmente di glucosio trasformandolo proprio in CO2!
Aggiunti dei geni al batterio in modo che gli enzimi siano in grado di sintetizzare la CO2 in sostanze organiche grazie all’energia solare
Nel raggiungere l’obiettivo prefissato, gli scienziati avrebbero aggiunto, stando sempre a ciò che riporta il medesimo sito, dei geni all’Escherichia Coli in modo e maniera che gli enzimi che ne vengono codificati sono successivamente in grado di sintetizzare la CO2 trasformandola in sostanze organiche (utili come biocarburanti o come fonti di cibo) servendosi dell’energia solare. Questa possibile soluzione (non ancora in utilizzo) potrebbe aggiungersi a quella più naturale che consisterebbe semplicemente nel piantare alberi anziché deforestare.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.