Generale stabilità in Italia
Le condizioni meteo all’interno della nostra Penisola appaiono nuovamente stabili in questa seconda parte di giornata. Il fronte di maltempo che tra la serata di ieri e le prime ore di oggi ha investito parte del nostro Paese si è esaurito con lo spostamento di un minimo depressionario sul Mediterraneo orientale, coerentemente con il movimento della saccatura artica che lo pilota. Tale stabilità è tuttavia accompagnata da fenomeni nebbiosi e pessima qualità dell’aria, in particolare sulla Pianura Padana.
Weekend trascorrerà stabile e con clima invernale
Dopo un iniziale momento di difficoltà attraversato dall’Anticiclone azzorriano che non è riuscito ad impedire il peggioramento appena concluso, sia pur esso breve, il campo di Alta pressione è tornato ad espandersi in direzione del nostro Paese. Pertanto, anche nella giornata di domani domenica 30 gennaio sono previste condizioni meteo di generale stabilità con foschie e nebbie in Pianura Padana. Ciò si inserirà all’interno di un contesto climatico comunque invernale a causa della presenza di correnti artiche sulla Penisola balcanica.
Sorti dell’inverno dipendono dal vortice polare
A seguito del weekend un peggioramento di stampo invernale potrebbe interessare l’Italia proprio a cavallo tra gennaio e febbraio. Anche tale peggioramento tuttavia ha l’aria di essere molto rapido, con l’Anticiclone pronto a riprendere il controllo del Mediterraneo centro-occidentale già dal giorno della Candelora (2 febbraio) stando a quanto prospettano i principali centri di calcolo. La prosecuzione dell’inverno è legata all’evoluzione del vortice polare, visto in fase di forte rinforzo, come vedremo nel prossimo paragrafo.
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Vortice polare in ricompattamento mette in crisi l’inverno
Osservando l’evoluzione a macroscala emisferica dai principali centri di calcolo emerge un vortice polare in ricompattamento, come mostra anche l’indice NAM in risalita anche oltre soglia +1,5. Ciò lo rende particolarmente invulnerabile alle azioni di disturbo prodotte dagli Anticicloni planetari e rende quindi di difficile compimento gli scambi meridiani. L’evoluzione più classica in questi casi è un “appiattimento” degli Anticicloni sulle medio-basse latitudini, con una certa invadenza quindi nel Mediterraneo. Andrà così anche questa volta? Al momento le proiezioni modellistiche propendono proprio per questa ipotesi nel lungo termine, ma trattandosi di una tendenza a distanza siderale è comunque soggetta a cambiamenti anche repentini: vi invitiamo pertanto a seguire i prossimi aggiornamenti sul nostro sito.
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Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.
