Piogge e acquazzoni colpiscono l’Italia
Da qualche giorno a questa parte le condizioni meteo sono tornate a peggiorare sul nostro stivale a causa della discesa di correnti perturbate che hanno messo in seria difficoltà l’Anticiclone che aveva caratterizzato l’inizio di questo anno sull’Italia. Si è quindi assistito al ritorno delle piogge con la neve che in alcune località ha rifatto comparsa a quote relativamente basse, specie sulle regioni nordorientali. Il fronte instabile tuttavia nel corso dei giorni si è spostato verso meridione. PER TUTTI I DETTAGLI SULLE PREVISIONI METEO DELLA VOSTRA CITTA’, CONSULTATE IL NOSTRO SITO.
Vortice depressionario che insiste poco al largo del Canale di Sicilia
La perturbazione di natura polare marittima nel corso dei giorni si è dunque spostata verso meridione e, dopo aver colpito i settori adriatici, in particolar modo quelli centrali, nella giornata di ieri, ecco che un vortice depressionario si è azionato quest’oggi poco distante dal Canale di Sicilia e sta portando condizioni di maltempo su gran parte delle regioni meridionali. Instabilità che si manifesta perlopiù con acquazzoni e solo occasionalmente con temporali.
Inverno che prosegue senza grossi sussulti, ma come vorrebbe la stagione mediterranea
La stagione invernale sembra proseguire senza grossi sussulti, ma nemmeno nell’anonimato ci ha abituato qualche anno degli ultimi che si sono susseguiti. Infatti, nel corso del weekend un’ondata di freddo di stampo polare marittimo porterà condizioni di maltempo sullo stivale, con la neve che si riaffaccerà a quote molto basse e prossime a quelle pianeggianti (scopri dove). Successivamente si paventa, tra i principali centri di calcolo, un nuovo sbuffo freddo, questa volta di natura artica, come vedremo nel prossimo paragrafo.
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Metà gennaio, spiffero artico in arrivo?
Ci sono parziali conferme rispetto all’ondata di freddo che i principali centri di calcolo mostravano nella giornata di ieri per la metà di gennaio. Pur ridimensionandone la portata infatti, è sostanzialmente confermata. Tuttavia la distanza temporale è ancora ampia e di certo non si parlerebbe comunque più di neve a bassissima quota (o magari in pianura). Rimane invece da capire un possibile coinvolgimento delle colline, ma prima si necessitano le conferme della configurazione: vi invitiamo pertanto a seguire i prossimi aggiornamenti sul nostro sito.
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Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.