Ritrovata stabilità in Italia con schiarite
Dopo che l’instabilità ha coinvolto gran parte delle regioni peninsulari centro-meridionali nella giornata di ieri e il settore adriatico meridionale nella prima metà della giornata odierna, nel corso del pomeriggio appena trascorso le condizioni meteo sono migliorate in tutto il Paese con ampie schiarite. I cieli sono apparsi sereni o al più poco nuvolosi (con i maggiori addensamenti presenti ancora su Molise e Puglia) pressoché in tutta Italia, con tempo dunque asciutto.
Weekend sotto gli influssi dell’Alta pressione africana
La veloce traslazione del fronte freddo responsabile del maltempo della giornata di ieri verso oriente, lascia dietro di sé un vuoto barico che viene colmato immediatamente dall’Anticiclone africano sempre in agguato e radicato sul Mediterraneo centro-occidentale. Esso apporterà nel corso del prossimo fine settimana condizioni meteo di prevalente stabilità con temperature primaverili sullo stivale, soprattutto sulle pianure interne con valori che raggiungeranno i +20°C. In un simile contesto non mancherà qualche piovasco nella seconda parte del weekend sull’alto versante tirrenico.
Quale l’evoluzione meteo post weekend?
L’ondata di caldo fuori stagione si protrarrà anche nei primissimi giorni della prossima settimana, ma l’evoluzione successiva risulta quanto più incerta stando alle attuali emissioni modellistiche dei principali centri di calcolo. Esse infatti si mostrano piuttosto discordanti e divise tra due possibili ipotesi: un’ondata di freddo di origine polare che riporterebbe la neve a quote basse in Italia da una parte e il forte maltempo con prevalenza di venti sciroccali a causa di un affondo polare sul Mediterraneo occidentale dall’altra.
E’ scontro tra GFS e ECMWF
Come spesso accade dunque, a fronteggiarsi in una costante sfida previsionale a medio-lungo termine sono il modello americano GFS e il modello inglese ECMWF. Il primo è quello tra i due modelli che ipotizza un affondo freddo di origine polare direttamente sulla nostra Penisola con neve a bassa quota, mentre il secondo si mostra nettamente più mite grazie a una deriva più occidentale. Il modello canadese GEM supporta l’ipotesi mostrata da GFS, ma tra i 3 quello che statisticamente è più performante è quello inglese ECMWF. In ogni caso, risulta momentaneamente impossibile stabilire quale tra i 3 principali centri di calcolo avrà la meglio, pertanto vi invitiamo a seguire i prossimi aggiornamenti sul nostro sito.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.