Un inverno non inverno
Abbiamo ormai superato la metà del mese di febbraio e siamo dunque pienamente legittimati nell’esprimere un primo giudizio di questa stagione invernale che tutto è sembrata fuorché, appunto, “inverno”. Il freddo è scarseggiato praticamente ovunque nel vecchio continente e anche in quello asiatico le cose non è che siano andate tanto meglio, soprattutto in Russia. Nella giornata di ieri abbiamo pubblicato i dati forniti e rielaborati del NOAA riguardo le anomalie di temperature rinvenute nel corso del gennaio appena trascorso in Europa e nel mondo.
Unico responsabile di questo inverno anonimo: il vortice polare
Un vortice polare che in questo inverno è stato veramente molto in forma e sempre accentrato nella propria sede naturale è il vero responsabile di un inverno pressoché anonimo alle medie latitudini. Solo i ghiacci artici ne hanno “beneficiato” (a gennaio si è comunque registrata l’8° peggior estensione di sempre, arrestando però un trend decisamente negativo di continui record). Gli aggiornamenti per il proseguo invernale non sono così incoraggianti, perlomeno quelli che arrivano dalla stratosfera, ma c’è un fattore che potrebbe cambiare le sorti di questa parte finale di inverno.
Cos’è l’indice AO e cosa comporta
L’indice AO, acronimo di “Artic Oscillation“, misura la differenza di pressione atmosferica sul livello del mare esistente tra il Polo Nord e le latitudini inferiori in troposfera. Un indice AO positivo segnala generalmente valori di pressione più elevati sulle medie latitudini che su quelle del Circolo Polare Artico, viceversa invece se risulta negativo. Viene da sé la considerazione che valori di pressione più elevati alle medie latitudini hanno come conseguenza la generale assenza di disturbi da parte degli Anticicloni al vortice polare, che risulta dunque compatto nella sua sede naturale.
Nuova impennata dell’indice AO verso un nuovo record
Nel corso di questo inverno e precisamente verso il finire della prima decade di febbraio, l’indice AO aveva subito un’impennata tale da far registrare un nuovo record: esso ha infatti toccato valori mai raggiunti prima, misurando +6,34 (superato il precedente picco di +5,91 registrato nell’inverno 1989/90). Nei prossimi giorni tuttavia, è previsto un nuovo forte innalzamento, come è evidente anche dall’immagine in copertina del corrente editoriale, con possibile nuovo record. Come emerge da quanto scritto nel precedente paragrafo, questo potrebbe avere risvolti negativi sul nostro inverno, con il vortice polare che rimarrebbe arroccato nella sua sede naturale con scambi meridiani blandi e poco frequenti.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.