
La situazione meteo in Italia di oggi, domenica 17 Febbraio 2019, si presenterà ancora una volta all’insegna del bel tempo prevalente su tutte le regioni grazie all’esteso campo anticiclonico che continua ad interessare gran parte del bacino del Mediterraneo e diverse nazioni europee. L’azione prolungata dell’onda atlantica favorirà infatti un periodo piuttosto lungo caratterizzato da queste condizioni atmosferiche, con temperature ampiamente al di sopra della media stagionale ed un inverno che potrebbe così proseguire a vivere una fase decisamente anonima sul nostro Paese. L’ulteriore aumento pressorio favorirà inoltre l’instaurarsi di nebbie e foschie dense sui settori pianeggianti di molte regioni del Nord Italia, con temperature massime in questo caso attese in calo e minime in conseguente rialzo. Sarà invece maggiore l’escursione termica sulle regioni centrali e in Sardegna, mentre al Sud Italia la colonnina di mercurio tornerà a salire dopo la breve parentesi più fredda pilotato da un centro depressionario sul Mediterraneo centro-orientale, adesso in ulteriore spostamento verso Sud Est.
Gran parte della settimana prossima potrebbe proseguire su questi standard
Un autentico sopramedia caratterizzato soprattutto da temperature massime decisamente elevate, potrebbe continuare a caratterizzare gran parte del mese di Febbraio rendendolo probabilmente uno dei più caldi degli ultimi 8-10 anni. Il clima potrebbe infatti continuare a mantenersi piuttosto caldo e asciutto anche per gran parte della prossima settimana, quando l’anticiclone continuerà ad irrobustirsi sul Mediterraneo centrale.
Tendenza nel medio-termine: persistono condizioni di generale stabilità sull’Italia
La tendenza per il proseguo del mese di Febbraio, nonché il resto della stagione invernale 2018-2019, sembrerebbe appesa ad un filo. I principali centri di calcolo mostrano infatti la possibilità che una fase più fredda di stampo artico-continentale possa andare ad interessare la parte più meridionale nostra Penisola, seppur con una distanza temporale ancora superiore alle 168-192 ore. Per questo motivo è attualmente difficile poter tracciare una linea di tendenza valida per la terza decade, anche se il blocco altopressorio ora posizionato sull’Europa centrale tenderà ad assumere certamente caratteri più dinamici.