METEO - La crisi climatica continua ad avanzare: oceani sempre più caldi, rischio INONDAZIONI e non solo

METEO - La crisi climatica preoccupa: oceani continuano a riscaldarsi con pericolo innalzamento dei mari fino a 6 metri in 100 o 200 anni: intere comunità a rischio, ecco quali conseguenze

Immagine di repertorio fonte Pixabay.
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Maltempo in azione sull'estremo settentrione

Così come è spesso accaduto durante questa stagione primaverile, le condizioni meteo all'interno della nostra Penisola appaiono non totalmente stabili. A prevalere sicuramente è il tempo asciutto in particolare sulle regioni centro-meridionali e parte del nord, mentre sulle zone dell'estremo settentrione dello stivale alcune piogge si azionano in maniera isolata o sparsa e portando comunque fenomeni mediamente deboli o moderati.

Crisi climatica resta tema “caldo" nella comunità scientifica

L'emergenza sanitaria relativa al nuovo coronavirus di certo non distoglie l'attenzione degli scienziati su un tema altrettanto importante, qual è la crisi climatica. In particolare, il tema del riscaldamento globale si mantiene piuttosto “caldo" all'interno della comunità scientifica. L'argomento è ampio e la discussione si incentra soprattutto nelle possibili cause, tra cui vi è quella antropica riguardante le emissioni di CO2 su cui si basano i recenti accordi di Parigi tra le varie potenze mondiali. Ti potrebbe interessare leggere: SURRISCALDAMENTO GLOBALE: invasione gigantesca di locuste su latitudini più settentrionali, ecco quello che sta succedendo in Africa.

Gli oceani continuano a riscaldarsi, quali conseguenze?

Stando a quanto si apprende dal sito “repubblica.it" che riporta una pubblicazione sul The Nation di Harold R. Wanless, un docente di geografia e studi regionali dell'Università di Miami, gli oceani starebbero continuando a riscaldarsi. Questo riscaldamento, favorisce l'innalzamento del livello dei mari non solo perché l'acqua più tiepida si espande maggiormente, ma anche perché riscaldandosi provoca lo scioglimento dei ghiacci polari. Le attuali proiezioni vedrebbero un innalzamento del livello dei mari fino a 6 metri nei prossimi 100/200 anni, ma senza allontanarci troppo e concentrandoci su una proiezione soggetta ad un errore decisamente minore a causa della minor distanza temporale, l'innalzamento consterebbe di 60 centimetri entro il 2040 e 91 entro il 2050. Ciò comporta delle conseguenze, vediamo quali. LEGGI ANCHE: L’asse terrestre si sta spostando, possibile effetto dei CAMBIAMENTI CLIMATICI, ecco perché.

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Dall'esaurimento dell'acqua dolce alle inondazioni

Stando sempre alla pubblicazione riportata sul sito “repubblica.it“, sebbene possa sembrare poco un innalzamento di 60/90 centimetri, in realtà avrebbe conseguenze non proprio felici per diverse parti del mondo: ad esempio nelle zone meridionali della Florida si perderebbe qualsiasi accesso dell'acqua dolce e soccomberebbero gli impianti di trattamento delle acque reflue. Vaste zone del mondo verrebbero inondate e le coste di Cina, Egitto, India e di altri Paesi che ospitano grandi delta di fiumi, sarebbero costrette ad evacuare massivamente milioni di persone. E' per questo infine, che bisogna contenere il fenomeno: secondo Wanless infatti, l'eventuale innalzamento di 6 metri in 2.000 anni non comporterebbe effetti devastanti come quelli elencati: è per questo dunque che tutti i Paesi del mondo si dovrebbero impegnare affinché tutto questo non accada, a partire dal rispettare i vincoli imposti dagli accordi di Parigi precedentemente menzionati.

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Salvatore Russo

Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.