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METEO – La GRANDINE è un fenomeno più ESTIVO che INVERNALE, ecco perché

METEO - Sebbene la GRANDINE grazie alla sua struttura possa indurre che sia un fenomeno tipicamente INVERNALE, in realtà esso è tipico del periodo ESTIVO, vediamo perché

METEO – La GRANDINE è un fenomeno più ESTIVO che INVERNALE, ecco perché
Grandine, immagine di repertorio fonte Pixabay.

Fase di stallo meteorologico sulla nostra Penisola

Come è ormai evidente da diversi giorni a questa parte si assiste ad una sorta di stallo meteorologico sulla nostra Penisola, dove a prevalere è il bel tempo con clima prettamente primaverile. Questo grazie ad un vasto promontorio anticiclonico che si è esteso non solo sull’Italia, ma anche su buona parte del continente europeo, con temperature che nella fattispecie di oggi hanno localmente raggiunto anche i +25°C sulle regioni centro-settentrionali.

Un po’ di didattica meteo

In una fase di stallo meteorologico come quello che stiamo dunque vivendo, torniamo a fare un po’ di didattica meteorologica, una “rubrica” che abbiamo aperto da poco e che però risulta molto utile a chi vuole imparare qualcosa di nuovo della materia. Nei passati giorni abbiamo già sconfessato alcune delle convinzioni popolari che girano attorno alla meteorologia, in questo articolo continueremo su questa strada, come vedremo.

“La grandine è un fenomeno tipicamente invernale”, non è vero

Molte persone, anche magari indotte dal tipo di precipitazione, considerano la grandine e la grandinata un fenomeno che capita soprattutto nella stagione invernale. In realtà non è per niente così, provare per credere: se uno scorre l’archivio degli eventi meteorologici delle varie città, noterebbe che gli episodi grandinigeni riscontrati in estate, superano di gran lunga quelli registrati durante gli inverni. Vediamo perché.

Contrasti termici ed energia atmosferica, sono la miccia per la grandine

Iniziamo che le intense correnti ascensionali responsabili della formazione dei temporali, catturano le goccioline d’acqua e le riportano nella nube temporalesca dove ghiacciano a temperature bassissime. Questo processo si ripete fin quando il peso del chicco di grandine non vince la forza della corrente ascensionale, per poi cadere al suolo grazie alla forza di gravità. Per far sì che ciò avvenga, c’è bisogno di molta energia atmosferica, che in parte viene generata dagli accesi contrasti termici, peculiarità tipica della stagione estiva.

La grandine è spesso causa di tracolli termici in poco tempo

La grandine inoltre causa spesso veri e propri tracolli termici anche di 10°C nel giro di pochi minuti. Anche qui c’è una spiegazione scientifica a quanto avviene: la precipitazione di chicchi di ghiaccio, sottrae all’atmosfera circostante il calore contenuto. Il chicco di grandine nel suo progresso di scioglimento dunque fa suo il calore circostante, causando dunque una diminuzione della temperatura dell’aria.

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Salvatore Russo

Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.

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