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Giovedì 14 Novembre
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METEO: nebbie e sole si contendono l’ITALIA ma ecco quando l’anticiclone potrebbe cedere

METEO ITALIA: anticiclone in cedimento ma non prima della terza decade di gennaio, intanto ancora sole, nebbie e assenza di precipitazioni

METEO: nebbie e sole si contendono l’ITALIA ma ecco quando l’anticiclone potrebbe cedere
Cedimento dell'alta pressione verso la fine della seconda decade di gennaio

Sole e nebbie ma anche precipitazioni assenti da molti giorni in Italia

L’anticiclone continua a dominare le condizioni meteo sull’Italia e non solo portando tempo in prevalenza asciutto salvo locali eccezioni. Attenzione che con la compressione dell’aria al suolo dovuta appunto all’alta pressione si formeranno sempre più nebbie e nubi basse soprattutto su vallate a pianure. Pianura Padana in prima fila con nebbie e nubi basse che potrebbero essere localmente persistenti anche per l’intera giornata specie su Lombardia sud-orientale, Emilia Romagna e Veneto. Qui anche le temperature massime risentiranno dei cieli grigi risultando basse anche di giorno. Clima piuttosto mite invece sulle montagne dove a tratti le temperature risulteranno anche di +4/+6 gradi al di sopra delle medie. Livelli di smog in aumento con superamento della soglia di criticità su molte città d’Italia.

Weekend con anticiclone ma anche qualche pioggia, ecco le previsioni meteo

Tra domani e Domenica l’anticiclone sarà ancora esteso dall’Atlantico verso l’Europa centrale passando per la Penisola Iberica con valori di pressione al suolo fino a 1030 hPa. Condizioni meteo in prevalenza stabili interesseranno ancora l’Italia ma con alcune eccezioni. Correnti più fresche dai quadranti orientali affluiranno infatti verso il Sud Italia richiamate da una circolazione secondaria presente sul nord Africa con una goccia d’aria fredda in quota. Sulle regioni meridionali avremo dunque la possibilità di qualche acquazzone sparso soprattutto su Puglia, Calabria e Sicilia. Condizioni meteo stabili invece al Centro-Nord con le nebbie ancora protagoniste sulla Pianura Padana.

Neve, immagine di repertorio fonte ANSA.

Neve, immagine di repertorio fonte ANSA.

Spunta l’ipotesi freddo e neve ma non prima della terza decade

Profonde depressioni transitano alle alte latitudini a causa di una corrente a getto molto tesa mentre l’anticiclone, non riuscendo ad elevarsi verso nord, spancia a più riprese verso il Mediterraneo. Questa potrebbe essere l’evoluzione meteo per buona parte della seconda decade di gennaio con solo qualche saltuario disturbo legato al transito di piccole gocce fredde o rapidi passaggi atlantici. Solo a partire dalla terza decade del mese il modello americano GFS inizia a mostrare condizioni meteo più dinamiche e di stampo invernale sull’Europa e sull’Italia. In particolare nell’ultima corsa vediamo una frenata del vortice polare con un’ondulazione più marcata della corrente a getto intorno al 20 del mese. Questo porterebbe l’anticiclone ad espandersi verso le Isole Britanniche e poi nord Atlantico e Scandinavia. Aria fredda potrebbe così raggiungere l’Europa centrale e poi forse anche il Mediterraneo.

Stagione fredda quasi a metà e inverno non pervenuto

Il vortice polare gira molto veloce e questo non lascia scampo all’inverno per le medio-basse latitudini dove spesso a prevalere sono gli anticicloni con tutte le conseguenze del caso. Anche in questa settimana un vasto e robusto campo di alta pressione si estende dalle Isole Azzorre verso l’Europa centro-occidentale con valori di pressione al suolo fino a 1030 hPa tra Penisola Iberica e Francia. Anche l’Italia viene interessata dall’anticiclone con condizioni meteo che si presentano per lo più stabili da Nord a Sud. Profonde depressioni transitano invece alle alte latitudini con valori minimi fino a 965 hPa tra Groenlandia e Islanda. Ma quale evoluzione meteo aspettarci sul medio e lungo periodo?

Seconda parte della stagione più dinamica? Vediamo gli aggiornamenti della stratosfera

Non sono previsti al momento stratwarming degni di nota che possano influenzare le sorti del vortice polare a partire dalla stratosfera, almeno per il momento. Il vortice polare andrà comunque incontro ad un progressivo rallentamento dovuto principalmente all’attrito. A partire dalla seconda metà del mese dunque le sue oscillazioni dovrebbero farsi più marcate con qualche scambio meridiano più importante rispetto a quando visto fino ad ora. In tal caso l’aria fredda potrebbe raggiungere più facilmente le medie e le basse latitudini anche se non è affatto detto che lo faccia proprio verso il Mediterraneo. L’evoluzione meteo dei prossimi giorni è dunque improntata verso un non inverno e dovremmo attendere almeno la terza decade del mese per vedere qualcosa di nuovo.

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Francesco Cibelli

Laureato in Fisica dell'Atmosfera e meteorologia all'università di Roma Tor Vergata entro a far parte del team di CentroMeteoItaliano.it nel 2014 come meteorologo. Mi occupo giornalmente di previsioni meteo e bollettini ma anche della gestione dei modelli di calcolo per l'atmosfera e per il mare.

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