Inverno mite in Italia
Va ormai concludendosi anche l’inverno astronomico, una stagione deludente sotto tutti i punti di vista: non solo da quello precipitativo, con le montagne (in primis Appennini) spesso completamente spogli di neve, ma anche dal punto di vista termico, registrando complessivamente un’anomalia termica di oltre +2°C in Italia, conquistando il primato di inverno più caldo della storia delle rilevazioni nel Paese. La situazione non è certo migliore se consideriamo il solo mese di febbraio, l’ultimo trascorso.
Febbraio ha chiuso con un’anomalia termica di oltre +3°C
Nonostante un ultima parte di febbraio tendenzialmente instabile sull’Italia, la massa d’aria che l’ha spesso coinvolta non è praticamente mai risultata così fredda e ciò è evidente anche dalle anomalie termiche italiane registrate in questo mese: oltre +3°C, un’anomalia addirittura più marcata dell’inverno nel suo complesso. Anche in questo caso, infatti, si tratta del febbraio più caldo di sempre in Italia.
Temperature record nell’Oceano
Se fino a questo momento qualcuno potrebbe pensare che quanto avvenuto sull’Italia sia solo un’eccezione, va specificato che l’inverno è stato decisamente mite per buona parte (se non tutto) il Mediterraneo centro-occidentale, con temperature record toccate anche in Spagna. E la situazione non si presenta migliore nemmeno negli oceani, dove stando a quanto si apprende dal sito “ft.com” anzi si registrano record di temperature da oltre 365 giorni di fila, con un picco di +21,2°C nella giornata di mercoledì, mai toccato prima.
Scienziati preoccupati per l’aumento fuori scala della temperature degli oceani: “Rischio stagione uraganica devastante”
Stando a quanto si apprende dal sito citato precedentemente, gli scienziati sarebbero preoccupati per il ritmo fuori scala in cui la temperatura degli oceani continua insistentemente a salire, nonostante questo rialzo possa essere giustificato solo in parte da un forte fenomeno di El Niño, che tende a riscaldare l’Oceano Pacifico. Il rischio, secondo gli scienziati, sarebbe che la prossima stagione degli uragani possa rivelarsi devastante a causa del caldo accumulato e ciò nonostante nei prossimi mesi il Niño dovrebbe gradualmente lasciare spazio alla Niña. L’aumento delle temperature oceaniche preoccupa anche perché gli oceani dovrebbero essere quelli che ‘rinfrescano’ l’atmosfera assorbendo il 90% del calore in eccesso.
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Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.