Primo giorno di primavera meteorologica nell’emisfero boreale
Così come ogni anno, in quanto convenzionalmente assegnata al 1° di marzo, con oggi è ufficialmente entrata in vigore la primavera meteorologica, differentemente dall’ingresso della stagione primaverile astronomica che coincide con l’equinozio di primavera che quest’anno ricade al 22 marzo secondo calcoli matematici effettuati sull’orbita terrestre e che per questo mostra una data variabile (seppur di poco) di anno in anno. La primavera meteorologica ha presentato subito il suo bollettino da visita: sebbene il centro-nord sia oggi interessato dal maltempo, al sud la situazione è diversa con Palermo che ha misurato ben +26°C di temperatura massima.
Si conclude un inverno mite e secco
Si è dunque concluso (sempre meteorologicamente parlando) l’inverno forse tra i peggiori degli ultimi anni, se non il peggiore. Un inverno in cui oltre a mancare il freddo, peculiarità ormai sempre più frequente negli ultimi anni nel Mediterraneo, è mancata però anche la pioggia in pianura e la neve in montagna. La figura predominante nel Mediterraneo e sulla nostra Penisola è stato difatti l’Anticiclone, soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio.
L’inverno potrebbe svegliarsi quando ormai è troppo tardi
Stando agli ultimi aggiornamenti dei principali centri di calcolo però, in particolare guardando le emissioni del modello americano GFS, spunta all’occhio un’ipotesi di freddo artico che già da qualche giorno il suddetto modello porta avanti intorno alla metà del mese di marzo. Si tratterebbe di un disturbo tardivo apportato al vortice polare anche favorito dal fatto che il vortice polare stesso incorre in un indebolimento fisiologico dato dal decorso stagionale. Non sarebbe infatti la prima volta che un’ondata di freddo interessi l’Italia nel mese di marzo e in alcuni casi, anche nella prima quindicina di aprile.
Ondata di freddo artico per metà marzo con neve a quote medio-basse sul settore adriatico
Tornando al commentare la singola emissione (anche se iniziano a diventare tante) del modello americano GFS, si nota come un’elevazione dell’Anticiclone azzorriano verso il Regno Unito determini una discesa di aria più fredda di matrice artica verso il nostro Paese, ma che colpirebbe principalmente la penisola balcanica. Ciò apporterebbe degli effetti anche per l’Italia, tra cui un crollo generale delle temperature e le nevicate a quote medio-basse sul versante adriatico. Chiaramente però, trattandosi di una tendenza a lungo termine basata sulla singola emissione modellistica, essa necessita di ulteriori conferme nel corso dei prossimi giorni, pertanto vi invitiamo a rimanere aggiornati sul nostro sito.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.