Inverno fin ora anonimo sulla nostra Penisola
L’attuale stagione invernale sta trascorrendo sulla nostra Penisola così come in gran parte d’Europa senza colpo ferire. Da quando infatti ha avuto inizio l’inverno grazie al solstizio di inverno avvenuto il 22 dicembre alle ore 5.19 italiane, non si è verificato neanche un episodio di neve in pianura in tutta Italia. L’Anticiclone è stata la figura dominante dall’inizio di gennaio a questa parte, con il rapido passaggio di perturbazioni che hanno bene o male interessato, senza troppi eccessi, tutte le zone della nostra Penisola. La domanda che ora la maggior parte delle persone si pone è come potrebbe proseguire la seconda parte dell’inverno e a questa domanda cercheremo di dare una risposta nel corrente editoriale.
Previsioni a lungo termine, indici stratosferici in favore del ritorno dell’inverno
In genere quando un previsore si vuole dimenare in un’analisi a lungo termine, la prima cosa che va a vedere per poter avere un’idea sommaria di quella che sarà la tendenza stessa sono gli indici stratosferici e la situazione emisferica a livello di 10hPa (dunque in piena stratosfera), questo nella stagione invernale. Fondamentale è in tal senso anche l’indice NAM che misura la differenza di pressione tra la colonna d’aria verticale del Polo e quella delle medie latitudini. Quest’indice ha due soglie “convenzionali” superate le quali è stato dimostrato più volte che il vortice polare viene condizionato in un modo o nell’altro, entriamo maggiormente nel dettaglio.
L’indice NAM ha superato la soglia, ma crollano i venti zonali e anche l’indice NAM stesso
L’indice NAM ha superato la soglia positiva di +1,5 verso la fine della prima decade di gennaio. Questo significa che il vortice polare in una situazione del genere tende ad accentrarsi e a prendere forza e questo è evidente grazie ad un approfondimento dei geopotenziali nel Circolo Polare Artico. Il condizionamento in genere prende un periodo di tempo di circa 40-60 giorni dopo i quali statisticamente tende sempre ad implodere. La fine del condizionamento tra l’altro, coinciderebbe con la partenza di un warming che dislocherebbe il vortice polare stratosferico sul comparto euroasiatico.
Dislocamento del vortice polare stratosferico sul comparto euroasiatico, quali ripercussioni?
E’ da un po’ di tempo che in questa sede si fa riferimento alla ripartenza dell’onda pacifica alla quota di 10hPa che sarebbe capace di dislocare il vortice polare sul comparto euroasiatico. Quest’ipotesi sembra ormai confermata dai principali centri di calcolo, ma si tratta di un’evoluzione al momento tutta stratosferica. Sarà infatti da valutare prossimamente un eventuale propagazione di tale evoluzione fino alla troposfera, variabile attualmente non prevedibile, ma che nel caso in cui andasse in porto favorirebbe il ritorno dell’inverno non solo in Italia ma in gran parte d’Europa. Pertanto vi invitiamo a seguire i prossimi aggiornamenti sul nostro sito.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.