Inverno meteorologico agli sgoccioli
Con oggi se ne andrà anche l’ultimo giorno di questo inverno meteorologico che a livello di emozioni ha portato ben poco sulla nostra Penisola, con episodi seri di freddo e neve che non si sono pressoché mai affacciati sullo stivale. Il fatto più anomalo in tutto ciò, non è tanto la mancanza di neve in pianura (ha nevicato sulle pianure del nord solo una volta e con un accumulo veramente blando), quanto la mancanza di neve su Alpi e soprattutto Appennini, che si presentano a fine febbraio già verdi.
Prima decade di marzo piuttosto perturbata
Il periodo di carnevale è finito, ma per le stagioni sembra appena iniziato: dopo un inverno travestito da primavera, con condizioni di cieli spesso soleggiati sul nostro Paese e temperature miti (con l’abbattimento anche di diversi record di caldo) la primavera sembra travestirsi di inverno, almeno nella sua parte iniziale, con una serie di affondi polari previsti nei prossimi giorni che oltre ad apportare condizioni di diffuso maltempo, riportano anche la neve in montagna.
Dopo la fase di prolungata instabilità, spunta anche un’ipotesi fredda
Dopo la fase di prolungata instabilità che dunque interesserà tutta la prima decade del mese di marzo, spunta nei principali centri di calcolo ancora una volta una possibile ipotesi fredda intorno all’inizio della seconda decade o metà marzo. Non è la prima volta che accenniamo a questa ipotesi ed effettivamente il modello americano GFS sono svariati aggiornamenti che insiste su questa strada, seppur in modalità e tempistiche leggermente differenti.
Ancora una volta sembrerebbe favorito il settore adriatico
L’ondata di freddo artico che mostrerebbe ancora una volta il modello americano GFS per gli inizi della seconda decade/metà marzo, potrebbe essere molto probabilmente l’ultima di questa stagione invernale 2019/2020 e potrebbe interessare nuovamente il settore adriatico, con neve a quote collinari. Gli effetti di una simile dinamica, con il freddo in discesa dai quadranti nordorientali, sono pressoché noti invece sulle regioni tirreniche che si troverebbero a commentare cieli tersi grazie ai venti di tramontana.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.