Inverno disastroso in Italia e in Europa
La stagione invernale 2019/2020 verrà ricordata sicuramente tra i più miti inverni degli ultimi anni. L’anomalia consiste non tanto nella mancanza di freddo e neve in Italia, episodio al quale andiamo incontro ormai sempre più frequentemente negli ultimi anni, ma anche alla mancanza di freddo e neve sul continente europeo. Nel corso di questi due mesi infatti, l’Europa è stata costantemente interessata dalle correnti più miti di matrice oceanica, grazie ad una forte corrente a getto in uscita dagli Stati Uniti.
Temperature da record non solo in Italia
I record di temperatura caldi non si sono tuttavia abbattuti solamente nella nostra Penisola, ma anche in alcune zone di Europa, come la Norvegia, alle prese con un’ondata di caldo che ha portato le temperature fino a +19°C all’inizio di gennaio 2020. Senza dimenticare le alte temperature che per mesi hanno favorito gli incendi in Australia. E, rimanendo nell’emisfero australe, come vedremo le cose non vanno tanto meglio nemmeno in Antartide.
Eagle Island, perso il 20% del manto nevoso in 10 giorni
Secondo quanto riporta il sito “alertageo.org” Eagle Island, un’isola dell’Antartide avrebbe perso circa il 20% del manto nevoso che lo rivestiva nell’arco di 10 giorni. Questo a causa di temperature record e fino a +18,3°C registrati il giorno 6 del mese di febbraio. In quel momento la Eagle Island presentava circa le stesse temperature di Los Angeles. E’ anche vero che ora nell’emisfero australe è piena estate, ma sono ugualmente temperature di molti gradi sopra la media del periodo.
Gli esperti: “Mai visto uno scioglimento così rapido”
Le alte temperature sono state favorite anche dall’effetto del fohn, un vento di caduta che in genere è molto secco e caldo. Stando sempre a quanto riporta il sito “alertageo.org” gli esperti e in particolare il glaciologo Mauri Pelto riferiscono di non aver mai visto uno scioglimento così rapido del manto nevoso in Antartide. In genere episodi del genere negli ultimi anni interessano l’Alaska e la Groenlandia. Inoltre, sempre il glaciologo Pelto riferisce che l’aspetto più significativo di questi eventi, non sta tanto nella portata quanto ormai nella frequenza di questi eventi stessi.
Sono un appassionato di meteorologia fin dall'adolescenza, laureato in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali. Durante questi anni ho gestito diverse pagine Facebook che trattano di meteorologia, facendo inoltre l'articolista a livello amatoriale di un portale che si occupa proprio della materia.