Italia ancora in balia dell’anticiclone
Situazione sinottica caratterizzata dalla presenza di una vasta cellula altopressoria sull’Europa centro-meridionale e bacino del Mediterraneo centro-occidentale, con valori barici al suolo alti e livellati fino a 1030 hPa. In tal modo le condizioni meteo risultano decisamente stabili su tutto il Paese con tempo anomalo per il periodo; temperature, infatti, piuttosto miti specie durante le ore diurne con lo zero termico che si è portato negli ultimi giorni al di sopra dei 2500 metri al centro-sud ed oltre i 3000 metri al nord. Mese di febbraio fin qui piuttosto avaro di precipitazioni, specie al nord e lungo i settori tirrenici, riproponendo il problema della crisi idrica specie per il bacino del Po.
Cambio di circolazione da metà della prossima settimana
L’alta pressione ci terrà compagnia fino a metà della prossima settimana, poi è atteso un deciso cambio circolatorio. Secondo gli ultimissimi aggiornamenti dei modelli matematici, il vasto campo anticiclonico presente sull’Europa subirà un deciso declino da metà della prossima settimana, mentre un promontorio anticiclonico prenderà forma in pieno Oceano Atlantico. In tal modo il flusso perturbato principale riuscirà ad abbassarsi di latitudine, portando un finale di febbraio dinamico anche sull’Italia con possibile ritorno di condizioni meteo perturbate a partire da giovedì 23 febbraio.
Torna la pioggia da metà della prossima settimana
Lo sviluppo di un coriaceo promontorio anticiclonico in pieno Oceano Atlantico, favorirà la discesa di una vasta saccatura sull’Europa occidentale con ritorno del tempo perturbato anche sull’Italia. Campo barico in decisa flessione già nel corso della giornata di mercoledì 22 febbraio con nubi in aumento sull’Italia; prime deboli piogge non si escludono a fine giornata sulle regioni settentrionali. Giorni successivi che potrebbero vedere il nostro Paese più direttamente coinvolto dal maltempo, ma ancora emergono delle incertezze. Vediamo maggiori dettagli nella prossima pagina.
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Evoluzione per fine febbraio ancora incerta
Se il cedimento del campo barico sembrerebbe confermato da tutti i principali centri di calcolo, al momento emergono ancora sostanziali differenze riguardo gli effetti attesi in Italia. Secondo il modello europeo UKMO e quello americano GFS, il blocco anticiclonico riuscirà a tenere presa sull’Oceano Atlantico, favorendo la discesa di una vasta saccatura artica fino al Mediterraneo centrale. In tal modo l’Italia verrebbe interessata da un finale di febbraio invernale con piogge abbondanti in pianura e lungo le coste, mentre la neve tornerebbe a cadere abbondante sui settori montuosi, occasionalmente fino a bassa quota. Il modello europeo ECMWF, invece, mostra uno scenario più “soft”, almeno inizialmente, con la saccatura scivolare ad ovest dell’Italia, rimanendo cosi in un primo momento ai margini del peggioramento. A seguire, invece, una cellula altopressoria potrebbe isolarsi alle alte latitudini con arrivo di correnti fredde sull’Europa centro-orientale e parte dell’Italia a cavallo tra fine febbraio e l’avvio di marzo. Rimanete aggiornati!
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Laureato in Fisica dell’Atmosfera e Meteorologia presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, attualmente sto perfezionando la mia preparazione attraverso il corso di laurea magistrale in Atmospheric Science and Technology. Lavoro presso il Centro Meteo Italiano S.r.l come meteorologo, occupandomi anche della sezione redazionale meteo e comunicati per emittenti radiofoniche.